Misura permette procedere a ripresa attività commerciali

Roma, 24 set. (askanews) – La nuova ordinanza ministeriale che permette alle aziende interessate dalle zone in restrizione di procedere alla movimentazione dei capi, previa valutazione del rischio da parte del servizio sanitario, “è una buona notizia che accoglie le richieste di Confagricoltura”, afferma in una nota la Confederazione agricola. L’organizzazione degli imprenditori agricoli aveva infatti sollecitato le istituzioni a intervenire, vista la grave situazione degli allevamenti suinicoli nelle zone di restrizione da PSA (Peste Suina Africana), fermi nella produzione e nelle movimentazioni.

La misura permette di iniziare a risolvere il problema del sovraffollamento delle strutture e procedere alla ripresa dell’attività commerciale. L’auspicio di Confagricoltura è che ora le Regioni procedano a concedere tali deroghe per favorire la commercializzazione dei capi, garantendo comunque la sicurezza sanitaria. “E’ infatti prioritario – spiega – iniziare a riaprire gli scambi commerciali ed evitare la chiusura definitiva di importanti realtà produttive, che comunque avranno bisogno di interventi di sostegno per poter essere messe in sicurezza”.

“Resta inteso – evidenzia Confagricoltura – che questa apertura non deve far abbassare la guardia. L’invito agli allevatori è quindi di continuare ad essere rigorosi nell’applicare le norme di biosicurezza e di farle rispettare a tutti coloro che entrano nei siti produttivi. Occorre ancora lavorare per togliere la limitazione alla movimentazione tra Regioni con zone in restrizione comuni: i limiti e i confini amministrativi creano infatti solo difformità e impedimenti burocratici agli scambi commerciali”.

Positivi, invece, alcuni elementi, precisa Confagricoltura: la nuova perimetrazione in Gazzetta Ufficiale della UE che liberalizza zone prima in restrizione in alcune regioni, in primis Sardegna, Piemonte e Calabria, e l’avanzamento dei lavori di contenimento della fauna selvatica con gli sbarramenti che si stanno attuando sulle principali vie autostradali, utili anche a bloccare l’espansione della malattia nell’area del Nord-Est. A questo sforzo – conclude Confagricoltura – andrà associato un concreto depopolamento della fauna selvatica nei punti strategici e un coordinamento di queste operazioni su tutto il territorio nazionale.

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