Strategico ruolo Filippini in questi anni

Roma, 23 set. (askanews) – Dopo quarant’anni la Sardegna ha finalmente eradicato la Peste suina africana dal suo territorio. Una notizia estremamente positiva, visto l’enorme sacrificio che hanno dovuto affrontare gli allevatori della regione in questo lungo periodo. Così Cia-Agricoltori Italiani alla notizia dello stop, ufficiale, da parte della Commissione Ue a tutte le misure restrittive ancora in vigore nella regione.

“Quanto apprendiamo dall’ultima sessione del Comitato Piante, Animali, Alimenti e mangimi (PAFF) che si è tenuto a Bruxelles e che ha portato alla decisione di abrogare quanto previsto dal Regolamento di esecuzione 2023/594 per il controllo della Psa in Europa, è un segnale importante – commenta il presidente nazionale di Cia, Cristiano Fini – e ancora di più adesso che l’emergenza nel resto d’Italia sta montando in maniera preoccupante sollecitando sempre più attenzione, tra monitoraggio e contenimento. Pensiamo ai 50 focolai registrati nell’ultimo mese negli stabilimenti al Nord con oltre 70 mila capi abbattuti”.

Da parte di Fini, dunque, l’auspicio che il traguardo raggiunto dalla Sardegna sia d’esempio e incentivi lavoro di squadra e rapidità d’azione. Il ringraziamento va, in particolare, al commissario alla Psa, Giovanni Filippini, per l’impegno da lui profuso in questi anni, a livello regionale ma anche europeo, proprio per combattere il virus sull’isola e per tornare ora a esportare le produzioni tipiche sarde, come il suinetto da latte e il magrone. La Sardegna, con oltre 160 mila capi censiti e ben 11.270 allevamenti, possiede il 2% del patrimonio suinicolo nazionale. Arrivato sull’isola nel 1978, il virus della peste suina africana ha circolato fino al 2019.

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