Dalle fermentazioni all’affinamento: il primo “cubo” a Josko Gravner
Milano, 21 set. (askanews) – Offrire alle Cantine nuove opportunità per la maturazione, l’affinamento e la vinificazione delle uve. Questo l’obiettivo di EnoKube, il primo contenitore in vetro da dieci ettolitri concepito per i produttori di vino. Un progetto totalmente italiano sviluppato negli ultimi due anni da Enrico Cusinato insieme con il mastro vetraio Vittorio Benvenuto.
Un progetto nato a partire da un’idea del grande vignaiolo di Oslavia (Gorizia), Josko Gravner, di fronte all’esigenza, espressa anche da altri produttori, di avere a disposizione contenitori interamente in vetro adatti alla lavorazione di quantità rilevanti di vino. “Durante le varie fasi dello sviluppo del progetto, dalla genesi dell’idea al prodotto finito, abbiamo avuto un confronto costante con Gravner, grazie al quale si è potuta sviluppare una ‘EnoKube’ centrata sui reali bisogni di cantina e completa anche nei dettagli sin dal primo esemplare realizzato” spiega Cusinato, sottolineando che “oggi è per noi un grande onore che ‘EnoKube’ sia stata da lui scelta e adottata in esclusiva già dalla scorsa primavera, come base di un piano più ampio”. Il primo cubo di vetro (che, salvo personalizzazoni, è scuro per proteggere il contenuto) è andato a Francesco Gravner, noto come Josko, il padre degli “orange wine” per i quali usa principalmente anfore interrate, ma che negli ultimi mesi ha introdotto per l’affinamento anche questo nuovo contenitore.
“Il nostro è un approccio artigianale di alto livello concentrato sull’accuratezza progettuale e costruttiva, indispensabile per realizzare questi contenitori, e la possibilità di personalizzazione” prosegue Cusinato, rimarcando che “ogni Cantina, ogni produttore, ha esigenze specifiche proprie, l’obiettivo è comprenderle per sviluppare insieme una ‘EnoKube’ che ne rispecchi l’idea e i bisogni”.
“Le qualità intrinseche del vetro di cui è composto ‘EnoKube’ e il suo volume da 10 ettolitri, permettono una maturazione del vino rispettosa e senza interferenze esterne, preservandone le caratteristiche organolettiche e l’interezza espressiva sia varietale che di provenienza territoriale” aggiunge Cusinato, parlando di “una scelta che privilegia la ricerca di una diversa complessità del vino, ottenuta grazie ad una maggiore integrità del frutto e al mantenimento di tutte le sue sfumature, anche le più delicate”.
“La sua grande flessibilità d’impiego permette di dedicarne l’utilizzo a particolari selezioni, Cru o Riserve, ma anche di usarla congiuntamente ad altri contenitori tradizionali per realizzare cuvèe o per ottenere nuove espressioni nell’affinamento di un vino” mette in evidenza l’ideatore del progetto, secondo cui “può diventare il contenitore d’elezione per un vino completamente nuovo o essere dedicato a nuove sperimentazioni”, anche grazi al fatto di essere uno strumento “robusto, funzionale, personalizzabile, che assicura facilità di pulizia e manutenzione, e garantisce una durata praticamente infinita”.
Non solo, “grazie alle sue caratteristiche costruttive, è trasportabile e movimentabile in cantina sia con transpallet che con muletto, con la sua forma permette la massima ottimizzazione degli spazi e può essere impilabile”, e ha “un design ricercato e distintivo, caratterizzato da purezza delle linee e naturale lucentezza del vetro, che ne permette un inserimento armonico in ogni tipologia di Cantina”.
Oltre al formato attualmente disponibile da dieci ettolitri, sono già in fase di sviluppo altri formati anche di maggiori dimensioni. Grazie all’interesse generato da questo progetto, nuove EnoKube saranno prossimamente consegnate in alcune Cantine in Veneto, Friuli-Venezia Giulia, Trentino, Piemonte, Toscana e Campania.