In centinaia per l’ultimo saluto al campione palermitano

Roma, 20 set. (askanews) – Celebrati i funerali di Salvatore Totò Schillaci, l’eroe di Italia ’90 morto mercoledì dopo una lunga lotta contro il tumore. Nella cattedrale di Palermo e all’esterno della chiesa, oltre ai familiari, a tanti amici e conoscenti e a centinaia di tifosi e persone comuni, erano presenti diversi ex compagni, da Bergomi e Giannini, una delegazione del Palermo Calcio, poi il presidente Figc Gravina e il suo predecessore nel 1990 Antonio Matarrese.

“Sinora, caro Totò avevi giocato soltanto il primo tempo della tua vita, breve, quasi da tempi supplementari, di 59 anni”. Uno dei passaggi dell’omelia di monsignor Filippo Sarullo, parroco della cattedrale, che ha celebrato le esequie. “E se è vero che non hai segnato il gol della vittoria su questa terra per liberarti dalla malattia, nel secondo tempo, che è durato un istante, quello della morte, nel fischio finale, come deve essere per ogni credente, lì hai giocato la partita più bella della tua vita, hai fatto il passaggio più bello della tua vita, un passaggio non con giocatori altrettanto bravi come te, ma con il numero 1, Gesù, e hai realizzato il passaggio alla vita eterna”. “Ti sei ritrovato davanti ad una porta – ha aggiunto – ma non come quella di un campo di calcio di serie A, ma ti sei trovato davanti una porta senza traversa, una porta senza pali, una porta senza rete, ti sei ritrovato davanti la Porta della misericordia, la porta dell’amore, la porta della bontà del Padre che, da vero arbitro giusto e inappellabile, ti ha convocato per la partita del cuore, per la partita che non avrà mai fine, che ti ha fatto entrare nella squadra più bella del mondo, che si chiama Paradiso”.

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