Eccezionale intervento chirurgico al San Sebastiano di Frascati

Roma, 16 set. (askanews) – All’ospedale San Sebastiano di Frascati si è compiuta una vera e propria impresa medica: un delicatissimo intervento chirurgico ha permesso di rimuovere una neoformazione addominale di dimensioni eccezionali, salvando la vita di una donna di 76 anni. Grazie alla competenza e all’affiatamento dell’équipe chirurgica e anestesiologica, la paziente ha potuto superare un’operazione complessa, riportando ora uno stato di salute stabile e promettente.

La paziente, una donna già reduce da un accesso recente in un altro ospedale, si è recata al Pronto Soccorso di Frascati in preda a forti dolori addominali. Il suo addome appariva notevolmente disteso, e subito è stato chiaro al personale medico che si trovavano di fronte a una situazione seria. Gli esami clinici, insieme a una tomografia computerizzata con mezzo di contrasto, hanno evidenziato una massa di dimensioni straordinarie, che occupava interamente la cavità addominale.

Questa neoformazione non solo schiacciava gli organi interni e le strutture vascolari, ma aveva anche provocato una grave anemia, come rivelato dagli esami ematici. La situazione richiedeva un intervento rapido e risolutivo, dato il pericolo imminente per la paziente.

Dopo aver stabilizzato i parametri ematici della donna, l’équipe chirurgica dell’Ospedale di Frascati, guidata dal dottor Massimiliano Boccuzzi, direttore dell’Unità Operativa Complessa di Chirurgia Generale, e dal suo assistente, il dottor Mario Rizzello, ha preso in carico la paziente. L’intervento è stato programmato per la mattina successiva.

L’operazione è durata circa quattro ore e ha richiesto precisione assoluta. La massa, che misurava ben 51×48 cm, aveva origine dallo stomaco e si era estesa a contatto con importanti strutture vascolari e il fegato, comprimendo gran parte degli organi addominali. La sua rimozione era un’impresa chirurgica di alta complessità, data la vicinanza a queste strutture vitali.

La riuscita dell’intervento – si aggiunge – è stata possibile anche grazie alla perizia dell’équipe anestesiologica, composta dal dottor Raffaele Formica e dal dottor Fabrzio Fattorini, sotto la direzione del dottor Benedetto Alfonsi. Il team ha mantenuto la paziente in condizioni stabili nonostante le difficoltà legate alla pressione che la massa esercitava sulle strutture vascolari, sui polmoni e sul fegato. Ogni momento in sala operatoria è stato delicato, con un monitoraggio costante dei parametri vitali e un controllo chirurgico-metabolico impeccabile.

Un riconoscimento speciale va anche agli infermieri e agli operatori socio-sanitari del blocco operatorio e del reparto di Chirurgia. “La loro dedizione e attenzione ai dettagli hanno garantito il corretto svolgimento delle operazioni pre e post-operatorie. Senza il loro contributo, l’intervento non avrebbe avuto lo stesso esito positivo”, si sottolinea.

Alla fine dell’operazione, la paziente è stata trasferita nel reparto di chirurgia, senza necessità di ricorrere alla terapia intensiva, segno dell’efficacia dell’intervento e della stabilità delle sue condizioni. Dopo un ricovero di sette giorni, è stata dimessa in buone condizioni di salute. Oggi, a distanza di poco tempo dall’intervento, la donna gode di una ripresa straordinaria, testimoniando l’importanza di un approccio integrato e specializzato nella gestione di casi così complessi.

“Questa operazione rappresenta un esempio concreto di come l’affiatamento tra le diverse figure professionali possa fare la differenza nei casi critici. La sinergia tra chirurghi, anestesisti, infermieri e operatori sanitari ha dimostrato come il perfetto coordinamento e la professionalità possano salvare vite umane anche in situazioni particolarmente critiche”.

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