Per complicanze legate al tumore alla lingua
Roma, 12 set. (askanews) – L’ex presidente peruviano Alberto Fujimori, condannato per violazioni dei diritti umani e corruzione, è morto all’età di 86 anni. Lo ha confermato la figlia Keiko Fujimori sui social spiegando che il padre è morto “dopo una lunga battaglia contro il cancro”. Il medico dell’ex presidente ha confermato che era affetto da “tumore alla lingua”.
Fujimori ha governato il Perù tra il 1990 e il 2000 prima di essere costretto a dimettersi a causa di accuse di corruzione. È fuggito dal paese ma è stato successivamente arrestato ed estradato, prima di essere condannato e incarcerato.
L’ex presidente è stato condannato in una serie di casi tra cui corruzione, abuso di potere e per essere stato il mandante di due massacri degli squadroni della morte nei primi anni ’90. Lo scorso dicembre Fujimori è stato rilasciato dalla prigione Barbadillo di Lima dopo aver scontato più di 15 anni di una condanna a 25 anni di carcere. La corte costituzionale peruviana aveva ripristinato una grazia presidenziale emessa sei anni prima.
Il medico di Fujimori, Jose Carlos Gutierrez, ha affermato che all’ex presidente era stato diagnosticato un cancro alla lingua all’inizio di quest’anno ed era morto “per complicazioni della malattia”. “Il trattamento immunologico è molto buono ma ha effetti collaterali. E a causa di questi effetti collaterali, ha avuto problemi respiratori due giorni fa” e “alla fine, ieri sera, era privo di sensi” ed “è morto verso le 18:00”, intorno all’una italiana.
Per i sostenitori di Fujimori, è stato l’uomo che ha salvato il Perù da un brutale gruppo ribelle maoista, il Sendero Luminoso (Sentiero Luminoso), e che ha rimesso in carreggiata l’economia dopo un’inflazione alle stelle. Ma per migliaia di vittime innocenti del conflitto, Fujimori era una figura autoritaria e un leader brutale: la repressione del suo governo autoritario ha causato la morte di circa 69.000 persone.. Figlio di immigrati giapponesi, Fujimori ha governato con il pugno di ferro, il suo mandato è stato segnato da colpi di scena drammatici. È stato eletto presidente per la prima volta nel 1990, quando l’insurrezione ribelle era al culmine. Oggi sua figlia Keiko è la leader del più grande partito politico del Perù. Ha perso le ultime elezioni presidenziali per un soffio e ha già annunciato che si ricandiderà nel 2026.