Dal 13 al 29 con l’”Assedio alla Villa” e la “Festa di San Michele”

Milano, 8 set. (askanews) – Autunno di eventi a Prato alla scoperta dei vini di Carmignano. Il primo appuntamento si tiene il 13, 14 e 15 settembre: si tratta dell’”Assedio alla Villa”, la festa del vino che si svolge negli spazi della splendida Villa Medicea di Poggio a Caiano. Nata per ricordare l’evento dell’8 dicembre 1565, quando l’Arciduchessa Giovanna d’Asburgo, figlia dell’Imperatore Ferdinando I, fece tappa a Poggio a Caiano prima di recarsi a Firenze per sposare Francesco I de’ Medici. Il popolo la accolse con entusiasmo, in un vero e proprio “assedio” di benvenuto che colpì la nobildonna tanto da ordinare di far scorrere il vino dalla fontana del Mascherone, nel centro del paese. Nel secolo scorso, il vino fu fatto scorrere dalla fontana per celebrare la fine della Seconda Guerra Mondiale, ma è dal 1984 che questa tradizione è diventata la base della festa rinascimentale, con ricostruzioni storiche del banchetto nuziale in Villa, giochi, figuranti spettacoli, visite tematiche e il mercato di arti e mestieri.

Secondo appuntamento è la “Festa di San Michele” in programma dal 27 al 29 settembre a Carmignano. Le origini di questo evento sono legate alle popolazioni longobarde che si stabilirono nella zona intorno al 1100. Dal 1932 per la Festa di San Michele le quattro contrade gareggiano per il Palio storico; protagonisti sono i ciuchi, montati a pelo. Culmine delle celebrazioni sono la sfilata dei carri allegorici dei rioni e il Palio dei Ciuchi che si trasforma in spettacolo teatrale in strada animato dai figuranti.

Il Carmignano è una delle undici Docg della Toscana e una delle più piccole d’Italia (ha circa 200 ettari di vigneto) ma la sua produzione è per la provincia di Prato un importante patrimonio. La Docg, ottenuta nel 1990, si estende nei Comuni di Carmignano e Poggio a Caiano, all’estremità Nord Orientale della Toscana, ad un’altitudine di circa 200 metri sul livello del mare. Il vitigno principale è il Sangiovese, seguito da Cabernet Sauvignon, Cabernet Franc, Canaiolo Nero e Merlot.

Il 40% della produzione, molta della quale è biologica e biodinamica, è commercializzato sul mercato italiano, e il resto viene esportato in Francia, Svizzera, Inghilterra, Austria, Belgio, Olanda, Lussemburgo e, con ottimi risultati, in Svezia e Norvegia. Oltre oceano si esporta negli Stati Uniti, in Canada, Brasile e Messico. Interessante, negli ultimi anni, lo sviluppo del mercato cinese e giapponese, favorito dal turismo enogastronomico in Toscana. Il Consorzio di tutela dei vini di Carmignano riunisce dieci produttori.

Oltre al Carmignano Docg, ci sono le Doc Barco Reale di Carmignano, Barco Reale Rosato di Carmignano (il cosiddetto Vin Ruspo) e Vin Santo di Carmignano, nelle versioni da uve bianche, e da uve a bacca rossa (“Occhio di pernice”).

Foto: A. Pagliai APT

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