Ma il percorso appare molto accidentato e incerto

Roma, 2 set. (askanews) – Il partito di governo giapponese ha concordato oggi che procederà con il suo tentativo di riformare la Costituzione pacifista, inserendo in essa una specifica menzione per le Forze di autodifesa (Jieitai), le forze armato “de facto” del paese, che sono in realtà esplicitamente vietate dall’Articolo 9 della Carta imposta alla fine della guerra dall’occupante statuniotense.

La decisione, l’ennesimo tentativo in questo senso, viene in un momento molto delicato per il Partito liberaldemocratico, che il 27 settembre dovrà votare per il suo nuovo leader che diventerà, in maniera sostanzialmente automatica, anche il nuovo primo ministro nipponico.

Il percorso di riforma costituzionale è piuttosto accidentato e prevede, dopo l’approvazione dei due rami della Dieta, il parlamento nipponico, con una maggioranza qualificata dei due terzi, anche una consultazione referendaria. Sarà, quindi, il nuovo leader e dover portare avanti la riforma e dover convincere tutte le componenti del partito, nonché il partner minore della coalizione a due, che appare da sempre più freddo sulla questione.

La proposta di riforma che il partito vorrebbe realizzare è piuttosto minimale, rispetto ad altri precedenti tentativi. L’Articolo 9 manterrebbe la formulazione laddove si parla di rinuncia alla guerra e a detenere forze armate – “(…) le forze di terra, mare e aria, così come altri potenziali bellici, non saranno mai mantenuti” – ma aggiungerebbe un nuovo comma per formalizzare l’esistenza delle Forze di autodifesa spiegandone il ruolo.

Le Forze di autodifesa sono state create quando gli Stati uniti si sono resi conto – con la Guerra di Corea (1950-53) – che avere un alleato regionale dotato anche di una propria capacità difensiva sarebbe stato più utile che continuare a imporre a Tokyo, potenza sconfitta nella seconda guerra mondiale, un disarmo totale.

Tuttavia l’esistenza di questo corpo non è mai stata formalizzata nella Costituzione, in vigore dal 1947, e la sua operatività, per quanto riformata più volte, resta limitata da una serie di vincoli.

L’ex ministro della Difesa Shigeru Ishiba, tra i circa 10 potenziali contendenti per la corsa alla leadership del Jiminto, ha sottolineato la necessità di modificare la formulazione dell’Articolo 9 per menzionare le Forze di autodifesa, piuttosto che aggiungere una nuova sezione. Il partner di coalizione minore, il partito buddista Komeito, ha adottato una posizione più cauta sull’articolo, chiedendo una discussione approfondita.

L’attuale primo ministro Fumio Kishida, che non si è ricandidato, ha dichiarato che la decisione di lunedì prepara il terreno per i legislatori a approfondire il dibattito e a presentare un pacchetto di proposte per emendare la Costituzione a un referendum nazionale.

“Dobbiamo agire tutti insieme,” ha detto Kishida ai membri del partito, secondo quanto riporta l’ageznai di stampa Kyodo. Con l’approssimarsi della fine del suo mandato, ha esortato il partito a compilare un elenco di punti principali per la riforma costituzionale entro agosto.

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