“Il perdono è un dono di Dio” e “non c’è niente da comprare”
Roma, 22 ago. (askanews) – “‘Lucrare l’indulgenza’” in occasione del Giubileo è una espressione “da cancellare. Io non ho mai usato questo verbo e vorrei non venisse mai usato. Non c’è niente da lucrare perchè non c’è niente da comprare. L’indulgenza, che è il perdono, è un dono di Dio”. Così mons. Rino Fisichella, pro-prefetto del Dicastero per l’Evangelizzazione e responsabile Giubileo 2025, intervenendo al Meeting di Rimini al panel “Il Giubileo 2025”.
“L’indulgenza fin dai primi tempi, dal VII-VIII secolo, era interscambiabile con la misericordia: vuol dire che Dio ti viene incontro. Il Giubileo non nasce pensando a quello biblico, nè perchè Bonifacio VIII lo voleva: neanche sapeva cosa fosse un Giubileo, nonostante il suo predecessore Celestino V avesse dato la Grande perdonanza a L’Aquila”.
“Il Giubileo è l’annuncio di un grande perdono che ci viene dato. Papa Francesco dice ‘il perdono non cambia il passato, ma può aiutare a vivere meglio il futuro’. In un clima anche di rancore, violenza, vendetta, il Giubileo – ha proseguito Fisichella – viene a ricordarci il grande dono di Dio: il perdono, l’indulgenza, è grazia, non una conquista. Lucrare non vuol dire niente. E l’esperienza del perdono di Dio avviene attraverso un cammino, un pellegrinaggio, l’opera di carità. L’annuncio è che Dio ti viene incontro: non avere paura di accogliere Dio, che viene a donarti una vita nuova, perchè con il perdono la vita cambia”, ha concluso.