“Ci resta solo pregare. Ricostruire fiducia sarà fatica immane”
Roma, 20 ago. (askanews) – “La guerrà” in Medio Oriente “finirà. Ora io spero che con i negoziati in corso si arrivi a qualcosa, ho un po’ di dubbi… comunque è l’ultimo treno: se non si arriva a un cessate-il-fuoco ora sarà drammatico. Siamo a un momento derimente: si può andare verso un cessate-il-fuoco o verso una degenerazione. Tutto dipende dai prossimi giorni, per questo ho chiesto ed è importante pregare: è l’unica cosa che ci è rimasta da fare”. Così il cardinale Pierbattista Pizzaballa, Patriarca di Gerusalemme, all’apertura del Meeting di Rimini.
“Siamo a un momento decisivo, dirimente, con il dialogo in corso, non so se sono dialoghi… L’impatto che questa guerra ha avuto su entrambe le popolazioni è stato unico, senza precedenti. Per Israele – ha detto il cardinale – quello che è accaduto il 7 ottobre è uno shock incredibile: Israele è nato come un paese dove gli ebrei sono a casa e sono al sicuro e il 7 ottobre ha fatto capire che non sono al sicuro. Per i palestinesi quello che accade a Gaza è qualcosa di mai visto prima. Quindi un impatto enorme che ha portato all’esasperazione sentimenti che già c’erano, ma che ora sono diventati linguaggio comune: odio, rancore, vendetta, sfiducia profonda, l’incapacità di riconoscere l’uno l’esistenza dell’altro. Un linguaggio di rifiuto l’uno dell’altro che è diventato materia quotidiana e che è qualcosa di drammatico”.
“Comunque in un modo o nell’altro la guerra finirà, ma ricostruire da questi atteggiamenti di sfiducia, di odio, di disprezzo profondo sarà una fatica immane che ci dovrà impegnare tutti”, ha concluso.