Manovra senza precedenti. Stanotte fly-by della Terra

Roma, 20 ago. (askanews) – Sfruttare la gravità di altri corpi celesti per poter arrivare nel momento giusto e con la velocità giusta a Giove, distante 800 milioni di chilometri, con una manovra in due fasi senza precedenti che prevede due sorvoli ravvicinati prima della Luna e poi della Terra. Il primo step la sonda dell’Agenzia spaziale europea Juice-Jupiter Icy Moons Explorer lo ha superato con successo alle 23.15 di ieri. L’Esa ha diffuso un’immagine scattata dalla telecamera di monitoraggio Juice 1 (JMC1) alle 23.25 del 19 agosto, subito dopo che Juice ha raggiunto il suo massimo avvicinamento alla Luna, a 750 km. La seconda fase della manovra è in programma questa sera e prevede il flyby della Terra che dovrebbe avvenire alle 23.57.

“È come passare molto velocemente attraverso un corridoio molto stretto, spingendo l’acceleratore al massimo quando il margine ai lati della strada è di pochi millimetri”, osserva Ignacio Toro, Juice’s Spacecraft Operations Manager. Una manovra studiata per 20 anni dal team di missione e che segnerà una doppia prima mondiale: il primo sorvolo Luna-Terra e il primo doppio aiuto gravitazionale di un veicolo spaziale. La Terra piegherà la traiettoria di Juice nello spazio, “frenandola” e reindirizzandola sulla rotta per un sorvolo di Venere nell’agosto 2025.

Gli operatori della missione hanno già modificato il percorso di Juice per assicurarsi che arrivi prima sulla Luna, poi un giorno dopo sulla Terra, esattamente al momento giusto, alla giusta velocità e nella giusta direzione. Sono fiduciosi del successo, ma questa è una sfida rischiosa che nessun’altra missione spaziale ha mai affrontato prima; il minimo errore potrebbe far deviare Juice dalla rotta e decretare la fine della missione.

La missione dell’Esa per studiare le lune ghiacciate di Giove – in cui è coinvolta anche l’Italia con l’Agenzia spaziale italiana affiancata dalla comunità scientifica nazionale e dall’industria – è stata lanciata nell’aprile 2023, sorvolerà nuovamente la Terra nel 2026 e nel 2029 e raggiungerà la sua destinazione tra sette anni.

(Credit: ESA/Juice/JMC – Simeon Schmauß & Mark McCaughrean image processing)

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