Da Rocco ai suoi fratelli al Gattopardo a La Piscina
Roma, 18 ago. (askanews) – Il suo magnetismo sullo schermo ha lasciato il segno in generazioni di appassionati di cinema e continua a ispirare coloro che lo scoprono. E’ la magia di Alain Delon, apparso a metà degli anni Cinquanta nella settima arte, spentosi oggi all’età di 88 anni nella sua casa di Douchy. L’attore di Sceaux ha collaborato con alcuni dei più importanti cineasti della fine del XX secolo, da Luchino Visconti a Jean-Pierre Melville e René Clément. Il 1960 segnò l’inizio della leggenda di Alain Delon, grazie alla collaborazione con due registi che sarebbero stati molto importanti nella sua carriera: da un lato Luchino Visconti per Rocco e i suoi fratelli, ma anche René Clément, che gli offrì il ruolo principale in Delitto in pieno sole. Adattato dal romanzo Mr. Ripley di Patricia Highsmith, il film vide l’attore 25enne trasformarsi in un manipolatore dell’alta società. Capolavoro intramontabile del cinema italiano, Rocco e i suoi fratelli di Luchino Visconti mostra un po’ di più le tante sfumature interpretative di Alain Delon. L’attore veste i panni di Rocco Parondi, uno dei quattro fratelli di una famiglia che ha deciso di trasferirsi a Milano per sfuggire alla povertà e alla miseria. Rocco e i suoi fratelli è una pietra miliare nella carriera di questo attore e un titolo che continua a influenzare i cineasti contemporanei. L’attore si riunisce a Luchino Visconti in uno dei film più belli della storia del cinema, Il Gattopardo. In questo dramma storico, premiato con la Palma d’Oro al Festival di Cannes nel 1963, Alain Delon interpreta Tancredi Falconeri, un giovane principe disincantato e seducente che gioisce del declino della nobiltà all’inizio degli anni ’60 dell’Ottocento in Sicilia. Nel 1967 Alain Delon incrocia per la prima volta il cinema di Jean-Pierre Melville in Frank Costello, Faccia d’Angelo. In questo immenso film noir, l’attore interpreta un sicario professionista che cerca di scoprire chi lo ha ingaggiato e poi tentato di uccidere.
La Piscina (1969) è il film più sensuale della storia del cinema. E’ l’incontro di quattro degli attori più belli mai visti sul grande schermo: Alain Delon, Romy Schneider, Jane Birkin e Maurice Ronet. Il film di Henri Verneuil, Il Clan dei Siciliani (1969) è un thriller leggendario che riunisce sullo schermo tre mostri sacri del cinema (Alain Delon, Lino Ventura e Jean Gabin), è di quelli da sogno per ogni appassionato della settima arte su musiche di Ennio Morricone. All’inizio degli anni ’70, Jacques Deray riunì in Borsalino i due attori più apprezzati dell’epoca, Alain Delon e Jean-Paul Belmondo. NOminato al Golden Globe nel 1971. Ultimo film di Jean-Pierre Melville prima della sua morte avvenuta un anno dopo, Notte sulla città (1972) è stato quasi un flop al momento della sua uscita nelle sale (1,4 milioni di entrate, ben lungi dai 4,3 milioni del precedente ) ma rimane uno dei migliori lavori del regista e l’apice della sua collaborazione con Alain Delon. Fu solo nel 1976, con Monsieur Klein, che Alain Delon ricevette la sua prima nomination al César come miglior attore, per poi essere premiato per la prima volta nel 1985 per Notre Histoire di Bertrand Blier. Ha inoltre vinto il David di Donatello, l’Orso d’oro alla carriera al Festival di Berlino, mentre nel 1963 ha ottenuto una candidatura ai Golden Globe per il film Il Gattopardo. Dagli anni settanta ha avuto esperienze anche come produttore cinematografico, tramite la sua Adel Productions, e in qualità di regista come nel thriller Per la pelle di un poliziotto (1981) e nel drammatico Braccato (1983). La sua ultima interpretazione sul grande schermo risale al 2008 nel film Asterix alle Olimpiadi, mentre nel 2017 ha annunciato il ritiro dalle scene.