Sfruttamento illegale delle risorse dei Territori occupati

Roma, 19 lug. (askanews) – La politica degli insediamenti ebraici e lo sfruttamento delle risorse dei Territori occupati da parte di Israele costituiscono una violazione del diritto internazionale: lo ha stabilito la Corte Internazionale di Giustizia dell’Onu.

Il tribunale ha inoltre stabilito che Israele discrimina sistematicamente i palestinesi nei Territori occupati, su cui lo Stato ebraico ha imposto ciò che i giudici hanno definito una “annessione de facto” che viola il diritto all’autodeterminazione palestinese.

La presenza continuata di Israele nei Territori è illegale e ogni nuova attività di colonizzazione deve cessare, ha aggiunto la corte; inoltre, lo Stato ebraico deve pagare i danni causati con l’occupazione e ha l’obbligo di mettere fine alla propria presenza nei Territori.

Infine, secondo la corte, i Paesi membri dell’Onu hanno l’obbligo di non riconoscere l’occupazione israeliana dei Territori e di distinguere fra le due realtà.

La sentenza – che si riferisce al periodo precedente al 7 ottobre – non è vincolante per le parti in causa ma costituisce comunque un precedente legale che rafforza di fatto le risoluzioni approvate nel corso degli anni dal Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite.

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