Quando con Falcone cercò di legare inchiesta mafia e appalti a Mani pulite
Roma, 17 lug. (askanews) – Sono passati 32 anni dalla morte di Paolo Borsellino, ucciso dalla mafia insieme alla scorta in un giorno caldissimo dell’estate di Palermo del ’92. Successe 57 giorni dopo la morte di Giovanni Falcone, suo collega e sodale.
Ma mentre gli anni da quelle stragi passano inesorabili, nuovi particolari emergono dalle indagini dei due magistrati, dalle carte recuperate e dalle testimonianze dei loro collaboratori. Valeria Ferrante con Rainews ricostruisce, proprio con due di loro, il generale Mori e il colonnello De Donno, del Ros dei Carabinieri, un aspetto ancora sconosciuto di quei giorni terribili, quando Borsellino e Falcone, per mandare avanti la loro inchiesta su ‘mafia e appalti’, cercarono di legarla a quella di ‘Mani Pulite’ della Procura di Milano. Senza riuscirci, semplicemente perché eliminati da Cosa Nostra.
L’inchiesta è in onda su Rainews, domani alle 11.30. Poi alle 9.30 e alle 13.30 del 19 luglio, nello ‘speciale Borsellino’ in diretta da Palermo.