Coldiretti deve rispondere

Milano, 16 lug. (askanews) – “Noi costruiamo alleanze per creare ricchezze e benessere per il Paese e non contro qualcuno. Evidentemente c’è qualcuno che preferisce seguire altre logiche e probabilmente distruggere piuttosto che costruire percorsi comuni. Noi saremo sempre quelli che vogliono costruire percorsi comuni cercando di creare valore per le imprese che ovviamente utilizzeranno o che avranno benefici ovviamente dall’associazione Mediterranea”. A dirlo il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, a proposito delle critiche mosse da Coldiretti a Mediterranea, l’alleanza stretta con Unione italiana food. “Io non devo rispondere a nessuno, è Coldiretti che dovrebbe rispondere. Noi oggi lavoriamo nell’interesse del Paese per dare risposte alle imprese agricole, per poter dare ai nostri agricoltori mezzi e strumenti per poter essere sempre più nel mercato – ha detto – Operiamo tutti ormai in un mercato globale, dobbiamo costruire un modello di filiera che parta appunto dall’azienda agricola e arrivi sul banco dei nostri consumatori italiani e dei banchi dei consumatori mondiali con un modello italiano che possa mettere sempre più la produzione made in Italy 100% e lo facciamo con l’industria del Paese”. “Come Mediterranea – ha assicurato – non permetteremo a nessuno di rovinare o comunque sia di utilizzare impropriamente qualsiasi strumento che possa ledere l’immagine del made in Italy. Chi lo va raccontando o non sa o probabilmente è al di fuori della conoscenza e quindi ha altre motivazioni”.

Mediterranea, ha spiegato Giansanti, Wnon è un’associazione che rappresenta le imprese, noi non facciamo sindacato. Mediterranea nasce per promuovere sempre e meglio quella che è la cultura mediterranea d’impresa. E dentro quella cultura mediterranea c’è la cultura d’impresa mediterranea e in particolar modo la cultura d’impresa italiana. Oggi l’industria chiede sempre più prodotti italiani e noi agricoltori dobbiamo essere messi nella condizione di poter produrre di più valorizzando al meglio le nostre produzioni”. “Se l’industria alimentare italiana vuole prodotto italiano e vuole riconoscere anche un qualcosa di più perché facciamo un prodotto migliore credo che stiamo facendo un servizio tanto per i nostri agricoltori quanto per l’industria ma soprattutto un servizio per il Paese perchè andremo ad incrementare la quantità di prodotto nazionale che potremo esportare sempre di più”.

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