Per usi innovativi in ambito agroambientale
Roma, 15 lug. (askanews) – Non solo pane, dolci, vino e birra: in futuro il lievito sarà sempre più al centro della transizione ecologica. A riaffermarlo, in occasione della recente assemblea annuale di Cofalec, la federazione europea di settore, è stato il Gruppo Lievito di zuccheri di Assitol. Nel 2025, l’assemblea generale di Cofalec si terrà a Napoli.
“Il cubetto bianco resta fondamentale per la nostra tradizione alimentare – assicura Daniele Meldolesi, presidente degli imprenditori del settore – Tuttavia, le qualità benefiche di questo ingrediente lo rendono il candidato ideale per alcuni impieghi innovativi”.
Negli ultimi tempi, infatti, la domanda crescente di proteine vegetali, di cui l’Europa è fortemente deficitaria, ha portato a riscoprire le proprietà di questo microorganismo. Il lievito, infatti, ha un’alta componente proteica, inoltre è ricco di vitamine del gruppo B, di minerali (magnesio, fosforo, calcio, potassio e selenio), e di betaglucani. Grazie a queste caratteristiche, il Saccharomyces è diventato strategico nella produzione di alimenti “plant based”, sempre più richiesti ed apprezzati dai consumatori anche in un’ottica di sostenibilità. In questo quadro virtuoso, il lievito ha anche un ruolo da protagonista nella formulazione di integratori e medicinali.
“Il lievito – ricorda il presidente Meldolesi – è un esempio di economia circolare: le aziende del settore recuperano tutti i coprodotti della loro attività dando loro una seconda vita, con un impatto ridotto sull’ambiente ed un continuo efficientamento dei processi”. Per questa ragione Cofalec, anche con l’appoggio deciso di ASSITOL, chiede di inserire il prodotto nella Strategia proteica europea, il piano promosso da Bruxelles per colmare l’insufficiente approvvigionamento di questi nutrienti.
Un altro utilizzo innovativo è quello agro-ambientale. La ricerca ha messo a disposizione alcuni nuovi prodotti basati sulla forza rigenerativa del lievito, che migliorano le condizioni di crescita delle piante, in particolare stimolando la resistenza a fattori di stress come il caldo e aumentando la fertilità della terra. Queste sostanze di ultima generazione sono capaci di combattere malattie e agenti patogeni, riducendo il ricorso ai fertilizzanti chimici.
“Questo nuovo filone va nella direzione richiesta dalla transizione ecologica – osserva Meldolesi – Dal campo alla tavola, l’apporto del lievito può essere determinante nel cammino verso la sostenibilità”.