Non si parla d’altro, fra silenzio di Obama e supporto di Macron
Washington DC, 11 lug. (askanews) – (di Cristina Giuliano) Non si parla d’altro in queste ore al Summit Nato a Washington che dell’attesissima conferenza stampa – detta del “big boy” – ovvero il presidente degli Stati Uniti Joe Biden che al Walter E. Washington Convention Center farà la sua prima comparsa da solista davanti alla stampa americana a Washington, prima almeno dopo il dibattito con Donald Trump, e dove inevitabilmente dovrà rispondere alle sempre più gridate richieste di ritirarsi dalla corsa presidenziale del 2024. Il tutto mentre è già in agenda l’appuntamento di domani: Biden si pronuncerà dopo il vertice della Nato nel Michigan, a Detroit, con sue osservazioni – come parte della campagna elettorale – per centinaia di sostenitori.
Della conferenza stampa tutto fa parlare: persino il fatto che è stata posticipata di un’ora e adesso è programmata intorno alle 18.30 locali (quando in Italia sarà passata la mezzanotte da mezzora). Dopo che da giorni ormai le tv dibattono su come mai il presidente 81enne non ha accettato di sottoporsi a un test cognitivo ufficiale indipendente, affermando invece di farne uno “ogni giorno” mentre svolge i suoi doveri presidenziali.
Prima della conferenza, Biden ha preso parte al Consiglio Nato-Ucraina, seduto al tavolo circolare del forum. Alla sua sinistra, Jens Stoltenberg, segretario generale della NATO uscente, alla sua destra, il nuovo primo ministro britannico Keir Starmer: come dire, un leader che se ne va e un leader che arriva. Al centro il presidente Usa pressato da vicino dalle tv americane, da un gruppo di democratici ma anche dalla star del cinema George Clooney sul New York Times. Una strategia che pretende un’uscita di scena di Biden per lasciare spazio a un altro candidato, senza tuttavia prendere in considerazione che il tutto potrebbe aprire la strada a una facile vittoria del repubblicano Donald Trump a novembre.
Oggi Politico ha scritto che Barack Obama sapeva che Clooney avrebbe chiesto a Biden di ritirarsi. “E non ha provato a fermarlo” si sottolinea. “L’ex presidente (Obama) è rimasto in silenzio mentre la crisi post-dibattito di Biden continua a prendere slancio” si aggiunge.
Intanto Joe Scarborough della MSNBC ha affermato che “la campagna di Biden e molti funzionari democratici credono che Barack Obama stia lavorando silenziosamente dietro le quinte per orchestrare” la pressione pubblica contro Biden. Subito dopo il dibattito, la rivista Rolling Stone ha riferito che alcuni legislatori liberali e i loro consiglieri avevano tentato di contattare Obama e di implorarlo di aiutarlo a convincere Biden a farsi da parte.
“Il dibattito non riflette quello che noi vediamo tutti i giorni” ha detto uno dei corrispondenti della Cnn oggi dalla Casa Bianca, descrivendo un Biden attivo e lucido. Mentre il presidente francese Emmanuel Macron, interrogato su cosa pensasse del presidente Biden da un giornalista di Polskie Radio, ha risposto: “Non capisco la sua domanda sul presidente Biden, è il mio omologo, è il presidente degli Stati Uniti e siamo felici di averlo come presidente degli Stati Uniti”.