La guerra in Ucraina in cima alle molte questioni sul tavolo
Washignton DC, 8 lug. (askanews) – (Di Cristina Giuliano) L’opportunità è “celebrare i 75 anni dell’alleanza di maggior successo della storia”, ma le questioni sul tavolo sono tante di natura strategica, politica ma anche industriale. Il summit Nato a Washington DC – dal 9 all’11 luglio 2024 – si apre nell’ombra di quello, che la guerra scatenata il 24 febbraio 2022 dalla Russia contro l’Ucraina, rappresenta oggi per i Paesi dell’Alleanza, che proprio a causa di questo conflitto sono aumentati a 32, con l’ingresso prima della Finlandia e poi quest’anno anche della Svezia, sull’onda dei fondati timori scatenati da Mosca.
Un mondo che questa guerra ha cambiato e polarizzato sempre più. Un conflitto che ha determinato mutamenti agli assetti, ma anche alle economie dei diversi Paesi, alle politiche energetiche e agli equilibri diplomatici. In questo contesto al summit verrà presentato un piano per un “ponte verso l’adesione” dell’Ucraina, che il presidente del paese Volodymyr Zelensky avrebbe voluto già all’appuntamento dello scorso anno a Vilnius, ma che era allora un desidero davvero lontano. E si annunceranno misure per rafforzare le difese aeree di Kiev, alla luce di come è andato il conflitto sul campo negli ultimi mesi, anche a causa di un ritardo del sostegno militare, dovuto non alla cattiva volontà degli alleati, ma all’ineluttabile lentezza dei meccanismi democratici.
“Dall’invasione su vasta scala della Russia, gli Alleati hanno fornito circa 40 miliardi di euro all’anno in aiuti militari” ha detto il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg nella conferenza stampa pre-summit. “Gli alleati concordano che questa sia una base di riferimento minima. E mi aspetto che gli Alleati decidano al Summit di mantenere questo livello entro il prossimo anno”.
Sul summit si riflettono inoltre le vicissitudini politiche dei vari Paesi. Sarà anche l’occasione di Joe Biden per dimostrare tutta la sua caparbia volontà di rimanere in corsa per un secondo mandato: l’alternativa, in caso di uscita di scena dell’attuale presidente Usa, sarebbe una quasi certa sconfitta per i democratici contro Donald Trump, che ha già dimostrato in passato un punto di vista decisamente diverso sulla Nato. Biden in base a quanto annunciato dalla Casa Bianca – nel primo briefing dopo il primo dibattito televisivo Biden-Trump – terrà una conferenza stampa nell’ambito del vertice. “Il mondo guarda all’America, non per portare il loro fardello, ma per guidare le loro speranze” ha dichiarato Biden da Philadelphia. “Sto per ospitare le nazioni della Nato a Washington. Le abbiamo messe insieme. L’abbiamo fatto, il mondo ci guarda. Non è uno scherzo” ha aggiunto.
Biden “è stato in grado di creare la coalizione che oggi supporta l’Ucraina” e al summit Nato “vedremo il presidente rivestire un ruolo veramente grande”, come detto dalla portavoce della Casa Bianca, Karine Jean-Pierre. E il vertice sarà dunque una tappa importante mentre la campagna elettorale entra nel vivo: il presidente americano da lunedì 15 luglio a mercoledì 17 luglio si recherà poi in Texas e Nevada.
L’Italia sarà rappresentata al massimo livello dal presidente del Consiglio Giorgia Meloni, in arrivo a Washington DC. Tra gli ultimi leader ad arrivare al summit sarà il presidente francese Emmanuel Macron, sull’onda di una situazione politica sempre più caotica all’interno del suo Paese, dove le elezioni legislative anticipate hanno aperto un baratro di ingovernabilità. Va notato che il punto di vista del presidente della Repubblica francese in questi anni è cambiato molto in relazione alla Nato. Il mese scorso Macron ha proposto di inviare forze occidentali in Ucraina per addestrare le truppe nella zona di guerra. Biden non ha supportato il disegno, a riprova della ragionevole cautela adottata dal leader della Casa Bianca. Ma tuttavia i due uomini hanno imparato ad avere fiducia l’uno nell’altro, pur avendo idee non sempre convergenti, e le immagini giunte a giugno dalla Normandia per le celebrazioni del D-Day lo hanno dimostrato.
Peraltro l’Alleanza al vertice Nato a Washington DC “si assumerà anche il coordinamento della formazione: ci troviamo in una situazione in cui molti paesi in Europa e negli Stati Uniti offrono formazione. E ora la Nato afferma di poter coordinare nuovamente tali sforzi per garantire maggiore coerenza”. Lo ha detto a Bloomberg l’ambasciatore statunitense presso l’alleanza Julianne Smith. “Oltre a queste due iniziative, molto probabilmente avremo anche un nuovo rappresentante civile di alto livello, con sede a Kiev. Ciò non significa che il coordinamento dell’assistenza avverrà in Ucraina, ma probabilmente nomineremo qualcuno per gestire tutto il buon lavoro che stiamo facendo con gli ucraini per modernizzare le loro forze e costruire la loro futura forza da lì a Kiev”.
Un altro tema importante del summit saranno la deterrenza e la difesa. “Da quando è iniziata l’aggressione della Russia contro l’Ucraina nel 2014, la NATO si è trasformata radicalmente” ha detto Stoltenberg. “Oggi disponiamo di 500.000 soldati in stato di massima allerta; gruppi tattici pronti al combattimento nella parte orientale dell’Alleanza per la prima volta; maggiori capacità avanzate, tra cui velivoli di quinta generazione; e due nuovi membri fortemente impegnati: Finlandia e Svezia. Al Summit faremo ulteriori passi avanti”, ha aggiunto.
La NATO è stata fondata a Washington 75 anni fa sulla base di un’unica, solenne promessa: un attacco a un alleato è un attacco a tutti gli alleati, come ha ricordato Stoltenberg. Va detto che già a Vilnius erano state prese decisioni che hanno riguardato anche le basi in Italia. Il primo luglio presso la sede operativa di NRDC-ITA, alla presenza della massima autorità militare dell’Alleanza in Europa (SACEUR), il generale Christopher G. Cavoli, e del Capo di Stato Maggiore dell’Esercito, il generale di corpo d’armata Carmine Masiello, si è tenuta la cerimonia che ha sancito l’assunzione per i prossimi tre anni del ruolo di guida dell’Allied Reaction Force (ARF) per il Comando NATO di Solbiate Olona, guidato dal generale di corpo d’armata Lorenzo D’Addario. “L’NRDC-ITA, avendo formalmente assunto la responsabilità come quartier generale dell’ARF, guiderà una forza multinazionale multi-dominio e costituirà l’avanguardia che ci garantirà deterrenza verso nostri avversari e, se necessario, rispondendo tempestivamente in situazioni di crisi” ha detto il generale Cavoli nel suo discorso.
Il tutto in un mondo sempre più complesso. “L’Iran e la Corea del Nord stanno alimentando la guerra della Russia con droni e proiettili” ha detto Stoltenberg. “La Cina sta sostenendo l’economia di guerra della Russia e sta fornendo microelettronica e altri beni a duplice uso per la guerra della Russia. Quanto più gli attori autoritari si allineano, tanto più è importante collaborare strettamente con i nostri amici nell’Indo-Pacifico”. E per questo sono invitati al Summit i leader di Australia, Giappone, Nuova Zelanda e Corea del Sud.
Gli Stati Uniti ospitano il vertice della Nato nella loro capitale e le riunioni saranno presiedute dal segretario generale della Alleanza Stoltenberg, in uscita, dopo essere stato prorogato più volte ed essere rimasto in carica per 10 anni. A sostituirlo arriverà dal primo ottobre Mark Rutte, primo ministro uscente dei Paesi Bassi. Per Stoltenberg è quindi il summit dell’addio, con tutti gli onori. Compreso quello del primo lancio a una partita di baseball al Washington Nationals Park, oggi.