Essenziale per mantenere la fiducia su dati e decisioni
Roma, 4 lug. (askanews) – Entrare nell’era dell’intelligenza artificiale significa affrontare la sfida di realizzare il suo potenziale gestendone i rischi. “Resta incerto se l’Ia apparirà nelle statistiche di produttività o se creerà un nuovo paradosso. In una certa misura, l’eventuale manifestarsi di un paradosso della produttività dell’Ia dipenderà in parte dalla nostra capacità di misurare con precisione il suo contributo, e gli statistici hanno un ruolo importante da svolgere data la complessità della misurazione del capitale immateriale”. Lo afferma Piero Cipollone, componente del Comitato esecutivo della Bce nel suo intervento alla plenaria della 15esima conferenza dell’Istat, intitolata “La statistica ufficiale nel tempo dell’Intelligenza Artificiale”.
“Come per altre tecnologie, però, l’Ia potrà produrre pienamente i suoi effetti solo in un giusto ecosistema, che favorisca la concorrenza nella sfera dell’Ia, assicuri una distribuzione equa dei possibili guadagni di produttività, stabilisca solide salvaguardie normative ed etiche – ha detto – e promuova le competenze corrispondenti nel mercato del lavoro”.
“Per le banche centrali – ha osservato Cipollone, secondo il testo del suo discorso pubblicato dalla Bce – l’Ia offre opportunità di innovazione e guadagni di efficienza, dall’analisi economica alla comunicazione. Ma ci sono anche rischi che devono essere presi in considerazione, e per i quali stiamo debitamente creando le adeguate salvaguardie”.
“Nell’integrare l’Ia nei nostri processi, dobbiamo assicurare che il giudizio umano e il pensiero critico rimangano in primo piano. Questo equilibrio sarà essenziale per mantenere la fiducia nei nostri dati – ha avvertito – nelle nostre decisioni e nel sistema finanziario in generale”.