“Non ci rilasseremo finché non sarà tornata al 2%”

Roma, 1 lug. (askanews) – Alla Bce “non abbiamo completato il lavoro” sull’inflazione “e dobbiamo restare vigili. Non ci riposeremo fino a quando la partita non sarà vinta e l’inflazione sarà tornata al 2%”. Lo ha affermato la presidente dell’istituzione monetaria, Christine Lagarde nel suo discorso alla cena di gala che apre il forum di Sintra, l’appuntamento che ogni anno la Bce tiene in Portogallo.

Il discorso non sembra offrire spunti di rilievo sulle prossime mosse di politica monetaria se non ribadire l’impostazione, adottata dopo il primo rialzo dei tassi deciso a giugno – dopo una lunga fase di stabilità che a sua volta seguiva il più aggressivo ciclo rialzista della storia della Bce -: si intende decidere volta per volta sulla base dell’evolversi dei dati, senza impegnarsi su alcun percorso predeterminato per il costod el danaro.

Secondo Lagarde – che in piena fase degli Europei ha usato una metafora calcistica citando Bobby Robson, storico giocatore e allenatore inglese – i progressi fatti in termini di moderazione dell’inflazione consentono “di guardare indietro e di riflettere sul percorso che abbiamo avviato”, ha proseguito. Ha spiegato che in circostanze normali le fluttuazioni dell’inflazione di breve termine non vengono considerate un rischio. Ma quando esiste la possibilità che gli shock sui prezzi si amplifichino e diventino più persistenti le aspettative di inflazione possono disancorarsi dai livelli auspicati dalla Banca centrale.

La presidente ha rivendicato che se la Bce non avesse reagito in modo energico alle passate impennate inflazionistiche ci sarebbe stato un rischio di disancoraggio dell’inflazione del 30%, sia sullo scorso anno che sul 2024.

E data l’ampiezza dei passati contraccolpi, ancore oggi “un atterraggio morbido non è garantito”. Lagarde ha citato vario fattori tra cui la tenuta del mercato del lavoro.

“Continuiamo a fronteggiare incertezze sul futuro dell’inflazione, specialmente in termini di come si rapporteranno salari, utili delle imprese e produttività. La tenuta del mercato del lavoro “significa che possiamo prendere tempo per accumulare ulteriori informazioni ma che dobbiamo anche essere consapevoli del fatto che le prospettive di crescita restano incerte. Tutto questo – ha concluso – sostiene la nostra determinazione essere legati ai dati e assumere le nostre decisioni volta per volta”.

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