La fiera più importante, ma intorno tanti progetti culturali

Basilea, 14 giu. (askanews) – È la fiera d’arte più importante al mondo ed è anche il momento in cui tutti gli attori della scena contemporanea si ritrovano e in qualche modo danno il polso della situazione. Art Basel è un grande evento economico, ma anche uno spazio per progetti che vanno oltre, come per esempio il campo di grano di Agnes Denes o le grandi installazioni museali della sezione Unlimited. Ma il focus principale restano i galleristi.

“Abbiamo 285 gallerie che provengono da 40 Paesi e territori in tutto il mondo – ha spiegato Vincenzo de Bellis, direttore fiere e piattaforme espositive di Art Basel – ci sono 22 nuove partecipazioni e nella sezione Unlimited esponiamo 70 progetti”.

L’atmosfera è frizzante, la città di Basilea offre, oltre la fiera, altre grandi mostre come la magnifica collettiva alla Fondazione Beyeler, che esplora i confini del presente, o l’esposizione dedicata a Dan Flavin al Kunstmusem, dove i neon dell’artista americano brillano sulle nostre percezioni. Ma Art Basel è poi l’occasione anche per misurare il valore del mercato dell’arte, che negli ultimi mesi ha sofferto soprattutto per le vicende geopolitiche.

“Il mercato ha avuto una flessione del 4 per cento all’incirca – ha detto Eric Landolt, specialista del mercato dell’arte di UBS – ma si attesta ancora sui 65 miliardi di dollari, che è una cifra molto significativa”.

Così come significativa è l’attenzione globale intorno alla fiera, a testimonianza della costante, seppur complessa, vitalità del sistema dell’arte

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