Necessario uscire dalla pluridecennale crisi deflazionistica

Roma, 12 giu. (askanews) – Il Giappone userà “tutti gli strumenti di politica” per sostenere gli aumenti salariali cruciali per porre finalmente fine alla deflazione e aprire la strada a una crescita economica costante di oltre l’1%. Lo scrive l’agenzia di stampa Kyodo dando notizia della bozza di politica economica e fiscale del governo.

L’esecutivo di Tokyo considera gli anni fino al 2030 ccruciali per il Giappone, che è una delle società con l’invecchiamento più rapido al mondo, con lo scopo di affrontare la carenza di manodopera e aumentare il suo potenziale di crescita attraverso investimenti strategici.

Un tasso di crescita aggiustato per l’inflazione superiore all’1% è considerato necessario per gestire le proprie finanze e continuare a fornire servizi di sicurezza sociale, anche se il tasso di crescita potenziale del paese è attualmente stimato intorno allo zero percento.

Il piano sottolinea la necessità di ridurre l’indebitamento pubblico, il peggiore tra i paesi del G7, in vista della prospettiva di maggiori costi per il servizio del debito, dopo che la Banca del Giappone ha aumentato i tassi di interesse per la prima volta in 17 anni a marzo.

Nella bozza del piano, il governo ha mantenuto l’obiettivo di raggiungere un avanzo primario di bilancio – un indicatore chiave della salute fiscale – nell’esercizio 2025. Ha promesso di ridurre costantemente il debito pubblico, che attualmente è più del doppio delle dimensioni dell’economia.

Il documento, presentato durante una riunione del Consiglio per la Politica Economica e Fiscale, dovrebbe essere finalizzato il 21 giugno dopo consultazioni con i partiti di governo. La sua versione finale sarà utilizzata dal governo per gestire la politica economica e fiscale nei prossimi anni.

L’economia giapponese, che cubava meno di 600mila miliardi di yen (3.552 miliardi di euro) nel trimestre gennaio-marzo, può crescere fino a 1 milione di miliardi di yen (5.920 miliardi di euro) intorno al 2040 in termini nominali, se vengono adottate misure politiche adeguate e viene raggiunta una stabile inflazione del 2%, secondo la bozza.

Il piano arriva in un momento in cui il governo punta a porre fine alla sua battaglia pluridecennale contro la deflazione e realizzare un’economia in cui è in atto un ciclo virtuoso di aumenti salariali e dei prezzi. “Ora è il momento di passare a una nuova fase economica”, ha dichiarato il Primo Ministro Fumio Kishida durante la riunione del potente consiglio consultivo.

Kishida ha chiesto alle aziende giapponesi di aumentare i salari poiché prioritizza la redistribuzione della ricchezza. Il governo sta cercando di mantenere il forte slancio positivo visto nelle trattative salariali annuali di quest’anno tra lavoratori e management, che saranno vitali per le famiglie colpite dall’aumento del costo della vita.

La bozza di documento prevede anche un aumento del salario minimo orario, attualmente intorno a 1.000 yen (5,9 euro), a 1.500 yen (9 euro) in una data anticipata rispetto all’obiettivo di metà degli anni 2030. Ci sono anche strumenti per facilitare il cambiamento di lavoro e per promuovere la riqualificazione della forza lavoro come percorsi per aumentare i salari. Per affrontare la carenza di manodopera, si sta anche spingendo per l’automazione e la digitalizzazione.

La bozza inoltre sottolinea la necessità di “supporto pluriennale e su larga scala” per gli investimenti da parte delle aziende per aumentare la capacità produttiva e condurre ricerca e sviluppo nei campi dei chip e dell’intelligenza artificiale. E prevede che vengano considerati “passi legislativi necessari” per sostenere la produzione di massa di chip di nuova generazione.

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