Perché Pechino potrebbe svilupparne di propri

Roma, 4 giu. (askanews) – Il gigante dei chip Intel intende fornire quanti più chip possibile alla Cina. L’ha detto oggi il CEO Pat Gelsinger, secondo quanto riporta Nikkei Asia, avvertendo che restrizioni eccessivamente rigide sulle esportazioni statunitensi non farebbero altro che stimolare la principale economia asiatica a sviluppare i propri semiconduttori.

“Continuiamo a esportare tutti i nostri prodotti in Cina e continuiamo a rendere disponibili prodotti come Gaudi”, ha dichiarato martedì Gelsinger in una conferenza stampa alla fiera tecnologica Computex di Taipei. I chip Gaudi sono le unità di elaborazione grafica (GPU) di Intel utilizzate per il calcolo dell’intelligenza artificiale.

Gli Stati uniti hanno messo in campo restrizioni sulle esportazioni di chip avanzati e di strumenti per la produzione di semiconduttori avanzati verso la Cina, sostenendo che questi possono essere utilizzati per attività contrarie alla sicurezza americana.

Gelsinger ha affermato che il vantaggio tecnologico di Intel rispetto ai rivali cinesi, che non hanno accesso allo strumento più avanzato, può dare al produttore di chip statunitense un vantaggio competitivo anche in Cina, dove non è disponibile la litografia ultravioletta estrema, o EUV, la tecnologia di produzione di chip più avanzata sul mercato, non è disponibile in Cina, ha affermato. “Di conseguenza, se continuiamo a scendere al di sotto dei 2 nanometri o oltre, ci sarà una maggiore attrattiva per i prodotti Intel nel mercato cinese. E credo che, di conseguenza, continueremo ad avere una buona opportunità di mercato”.

Secondo Gelsinger, se gli Stati uniti reprimessero troppo fermamente il settore cinese dei chip, ci sarebbe il rischio di conseguenze negative, con la Cina che potrebbe investire fortemente per suscitare una produzione locale.

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