Dai video esaminati emerge presenza di una bomba GBU-39 americana
Roma, 29 mag. (askanews) – Munizioni prodotte negli Stati Uniti sarebbero state utilizzate domenica nell’attacco mortale israeliano contro un campo profughi a Rafah, secondo un’analisi della Cnn di alcuni video della scena e un’analisi di esperti di armi esplosive.
Il ministero della Sanità di Gaza e medici palestinesi hanno affermato che almeno 45 persone sono state uccise e più di 200 sono rimaste ferite nell’attacco.
I filmati ottenuti dalla Cnn hanno mostrato aree del campo di Rafah in fiamme, con decine di uomini, donne e bambini che cercavano freneticamente di trovare riparo dall’assalto notturno. Nei video si possono vedere corpi bruciati, compresi quelli di bambini, estratti dai soccorritori dalle macerie, sottolinea l’emittente.”Abbiamo anche detto che non vogliamo vedere una grande operazione di terra a Rafah che renderebbe davvero difficile per gli israeliani attaccare Hamas senza causare ingenti danni e potenzialmente un gran numero di morti. Non l’abbiamo ancora visto”, ha insistito Kirby, affermando che le operazioni israeliane di ieri si sono svolte principalmente in un corridoio alla periferia di Rafah.
Alla domanda sulla presenza di carri armati israeliani a Rafah, Kirby ha precisato infine: “non li abbiamo visti entrare con grandi unità, un gran numero di truppe, in colonne e formazioni in una sorta di manovra coordinata contro molteplici obiettivi sul terreno”. Una posizione che conferma quanto espresso in precedenza dal Pentagono, secondo il quale l’assalto israeliano a Rafah sarebbe “di portata limitata”.
Alla domanda se le azioni di Israele a Rafah possano mettere Biden in una posizione difficile, Kirby ha risposto che invece esiste il pericolo reale che Israele possa isolarsi ulteriormente dalla comunità internazionale a causa del modo in cui sta conducendo le operazioni. “Quindi questo è preoccupante, chiaramente, perché non è nell’interesse di Israele”, ha detto Kirby. “E non è nel nostro interesse che Israele diventi sempre più isolato sulla scena mondiale”.