“Salvaguardare voto cittadini mantenendo un presidio di legalità”
Roma, 3 mag. (askanews) – Il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi sta studiando una riforma della normativa sullo scioglimento dei Comuni per condizionamento mafioso che, oltre “all’ipotesi scioglimento o non scioglimento”, preveda “formule intermedie” con un “accompagnamento dell’ente verso una riconduzione a maggiore aderenza a principi di legalità e di sottrazione del condizionamento della propria attività”.
Si tratta – ha spiegato Piantedosi partecipando a Torino al seminario “Riforme e carta europea dell’autonomia locale principi e prospettive”, organizzato dal Dipartimento Affari interni e territoriali del Viminale – di un “delicatissimo tema” che “vorremmo curare: abbiamo in mente qualche cosa, credo abbastanza condiviso sul piano politico, ma che poi dovranno trovare realizzazione. L’esperienza ci insegna che senza deflettere su questa importantissima funzione, presidio della legalità e dell’autenticità dell’azione delle amministrazioni territoriali, anche rispetto ai possibili condizionamenti delle organizzazioni criminali, tuttavia qualche volta, rispetto all’ipotesi scioglimento o non scioglimento, probabilmente l’immaginazione di formule intermedie, nei casi in cui ve ne siano i presupposti, di non dissolvimento, ma di accompagnamento dell’ente verso una riconduzione a maggiore aderenza a principi di legalità e di sottrazione del condizionamento della propria attività può essere una formula che in molti casi può salvare il principio democratico di espressione del libero voto dei cittadini”.
Il titolare del Viminale ha ricordato che è “una formula già proficuamente attiva nei condizionamenti criminali sulle attività economiche con le interdittive antimafia, che prevede formule di affiancamento delle aziene e delle imprese quando ci sono contaminazioni occasionali”.
“È un tema che mi riguarda molto e interessa molto, quello degli scioglimenti per presunto condizionamento, portato avanti spesso con decisioni sofferte e laceranti”, ha concluso il ministro.