Filo-palestinesi a contatto con filo-israeliani: interviene polizia
Roma, 29 apr. (askanews) – Le proteste nelle università statunitensi non hanno mostrato segni di rallentamento durante il fine settimana, con ulteriori arresti nei campus di tutto il paese e tafferugli tra manifestanti filo-israeliani e filo-palestinesi all’UCLA, dove la settimana scorsa è stato allestito un accampamento di tende.
Con l’espansione dell’accampamento filo-palestinese presso l’Università della California a Los Angeles negli ultimi giorni, i contro-manifestanti sono diventati sempre più espliciti e visibili nel campus, sebbene entrambe le parti siano rimaste pacifiche fino a domenica.
La situazione è cambiata quando alcuni manifestanti hanno sfondato una barriera che la scuola aveva eretto per separare le due fazioni, ha detto Mary Osako, funzionario per le comunicazioni strategiche dell’UCLA.
Membri di entrambe le fazioni si sono spinti a vicenda, hanno gridato slogan e insulti e, in alcuni casi sono scoppiati tafferugli. Spinte tra le due parti sono proseguiti per qualche tempo, ma la polizia del campus armata di manganelli alla fine ha separato i due gruppi.
“L’UCLA è da sempre un luogo di protesta pacifica e abbiamo il cuore spezzato per la violenza che è scoppiata”, ha detto Osako in una nota.La polizia della Virginia Tech, da parte sua, ha avvertito i manifestanti filo-palestinesi nel campus che rischiano l’arresto se si rifiuteranno di disperdersi.
Verso le 22:15 di ieri sera la polizia universitaria ha consigliato ai manifestanti di andarsene entro cinque minuti altrimenti sarebbero stati arrestati.
Più o meno nello stesso momento, l’università ha avvertito gli studenti di evitare il luogo della protesta.
“Intensa attività di polizia attorno al Graduate Life Center. Urgente. Si prega di evitare la zona. Chiamate i servizi di emergenza sanitaria”, ha pubblicato l’università sui social media, dopo aver definito la situazione nel campus “progredita” e con il potenziale per “diventare pericolosa”.
Proseguono intanto le manifestazioni di protesta anche in altre università, come la George Washington University e la Tufts University’s Medford – Somerville in Massachusetts.