Il padre: “Mia figlia in cella per 23 ore al giorno”
Roma, 26 apr. (askanews) – La candidatura di Ilaria Salis serve per “cercare di risolvere la sua situazione personale” ma anche per “contribuire a disegnare un’Europa in cui i diritti fondamentali non possono essere cancellati” e per fare una battaglia per “lo stato di diritto”. Lo ha spiegato Nicola Fratoianni, durante una conferenza stampa tenuta insieme ad Angelo Bonelli e a Roberto Salis, padre della donna italiana detenuta in Ungheria.
“E’ molto apprezzabile – ha detto Roberto Salis – il gesto fatto da Alleanza Verdi-Sinistra. Porta avanti un concetto che dovrebbe far parte della nostra cultura: posso non essere d’accordo con le tue idee, ma sono disposto a dare la vita perché tu le possa esporre liberamente”. Il padre della donna ha spiegato: “Mia figlia sottoposta a una detenzione carceraria, per capi di imputazione obiettivamente ridicoli, peggiore del 41-bis in italia. Sta 23 ore in cella e un’ora d’aria. Se deve andare a fare la spesa allo spaccio non ha l’ora d’aria. Se qualcuno la va a visitare non ha l’ora d’aria”.
Bonelli ha aggiunto: “Per noi di Avs questa è una battaglia per lo stato di diritto contro la barbarie che in Ungheria – e non solo – vede una sistematica violazione dei diritti umani e dello stato di diritto. La politicizzazione non è responsabilità di Roberto Salis ma del governo ungherese e di Orban in primis che ha trasformato Ilaria Salis in una preda politica. C’è un problema in Europa che si chiama Ungheria. Un problema dal punto di vista dei valori fondanti dell’Europa”.
Fratoianni ha spiegato: “Abbiamo scelto di fare un atto concreto, siamo impegnati perché venga eletta al Parlamento europeo. Non solo per chiudere la sua vicenda personale ma anche per contribuire a disegnare un’Europa in cui i diritti fondamentali non possono essere cancellati”.