“In Veneto dove non ci sono ho aree abbandonate e 11mila frane”
Roma, 16 apr. (askanews) – “È un’Europa che non è attenta al fatto che a mio avviso è giusto occuparsi di sostenibilità, di transizione green e di tutto quello che ne consegue, però varrebbe la pena di ricordare che gli agricoltori sono passati da una percezione di essere degli idoli del territorio a oggi essere sempre più attaccati perché sono ritenuti nella comunicazione in generale dei grandi inquinatori”. Così il presidente della Regione Veneto Luca Zaia, in collegamento dal Vinitaly di Verona, ha risposto questa mattina a ReStart, il programma di Rai3 condotto da Annalisa Bruchi, a una domanda sul rapporto tra il mondo agricolo e le nuove leggi del settore volute dall’Ue.
“La verità è che, le faccio il mio esempio, dove ho gli agricoltori in Veneto ho comunque dei territori salvaguardati, dove non ce li ho ho le aree abbandonate e 11mila frane. L’Europa vive di una contraddizione al suo interno: c’è una parte di Europa, che è quella mediterranea, che ha un’agricoltura assolutamente solida e vera, che è quella ad esempio dell’Italia dei 4.500 prodotti tipici. E poi c’è una parte d’Europa che l’agricoltura, più a nord si va, se la deve anche inventare, perché di prodotti non ce ne sono. Gli agricoltori sono sicuramente una dimensione produttiva, sicuramente una dimensione paesaggistica, ma sono altrettanto una dimensione di tutela dell’ambiente e sono una grande dimensione identitaria. Di questo dobbiamo avere coscienza perché la nostra forza è l’identità. Il Made in Italy è identità”, ha detto.