Uno dei più stretti alleati di Mosca diversifica fornitori
Roma, 14 apr. (askanews) – La Serbia si prepara a firmare il più grande accordo sulle armi della sua storia moderna con la Francia, segno di come la guerra della Russia in Ucraina stia spingendo uno dei più stretti alleati di Mosca a diversificare i suoi acquisti di armi. Lo riporta il Financial Times specificando che Belgrado sta pianificando un ordine da 3 miliardi di euro per una dozzina di aerei da caccia francesi Rafale da parte di Dassault Aviation, segnando un impegno a lungo termine verso l’Occidente dopo decenni di affidamento sugli aerei russi.
Dall’invasione su vasta scala dell’Ucraina da parte della Russia nel 2022, il presidente serbo Aleksandar Vucic ha frustrato le capitali europee rifiutandosi di aderire alle sanzioni occidentali contro il regime di Vladimir Putin e mantenendo la Serbia aperta agli affari russi, pur mantenendo allo stesso tempo il suo tentativo di aderire all’UE.
Ma con l’aumento della pressione da parte di Europa e Stati Uniti, Vucic ha iniziato a consentire spedizioni di munizioni di fabbricazione serba in Ucraina e ad acquistare armi occidentali oltre ai sistemi cinesi e russi attualmente utilizzati dalle forze armate serbe.
“Il contratto dovrebbe essere firmato nei prossimi due mesi e alla presenza del presidente della Francia”, ha detto Vucic a Parigi la settimana scorsa dopo aver incontrato il presidente francese Emmanuel Macron. “Siamo determinati ad acquistare nuovi aerei che migliorerebbero significativamente le nostre capacità di combattimento”.
Un funzionario della difesa serbo ha detto al Financial Times che l’accordo è stato “negoziato per oltre il 90%” ma che le due parti devono ancora concordare i termini finanziari.
La guerra in Ucraina “ha accelerato la diversificazione per noi”, ha detto il funzionario.
“Abbiamo fatto affidamento sulla tecnologia di tipo sovietico, e abbiamo alcune code lunghe, la necessità di mantenere tale attrezzatura”, ha detto il funzionario. “A causa delle circostanze geopolitiche ora non è nemmeno fattibile – anche se lo si desidera – acquistare comunque dalla Russia”.
La Serbia, i cui MiG29 sovietici raggiungeranno la fine della loro vita nel prossimo decennio, vuole garantire una capacità aerea ininterrotta.
Anche la vicina Croazia, membro dell’UE e della NATO, considerata un punto di riferimento dalle forze armate serbe, ha ordinato 12 jet Rafale dalla Francia nel 2021, sebbene quegli aerei siano usati e costino solo 1 miliardo di euro.
Oltre alla dozzina di aerei, l’accordo Rafale includerà sistemi ausiliari, addestramento e manutenzione.
Data la rinnovata popolarità del Rafale, il suo produttore Dassault Aviation deve affrontare la sfida di produrre l’aereo a un ritmo più rapido dato il suo arretrato esistente: l’anno scorso ha consegnato solo 13 jet dalla sua fabbrica vicino a Bordeaux, meno dei 15 previsti. L’obiettivo è di farne 20 quest’anno, per poi arrivare a 36 all’anno. (immagine da sito ufficiale Dassault Aviation)