“E’ quanto emerge dai test di laboratorio commissionati al centro CSI”
Milano, 7 apr. (askanews) – “La capsula rappresenta uno scudo igienico efficace contro la trasmissione di batteri e muffe”. È quanto emerge dai test di laboratorio commissionati da Crealis a CSI, polo di riferimento europeo per la verifica e la certificazione della conformità di materiali e prodotti che, in accordo con l’azienda, ha messo a punto e utilizzato un protocollo per comparare la qualità igienica di bottiglie di vino con e senza la lamina protettiva. A renderlo noto è la stessa Crealis, gruppo internazionale leader nelle soluzioni di chiusura e sovratappatura per vini fermi e spumanti, spiegando che secondo le prove effettuate, “la capsula ha azzerato la presenza sul collo della bottiglia di muffe e batteri, mentre se ne è registrata una crescita intensa (con presenza di colonie diffusa e abbondante su tutta superficie campionata) in quelle senza”.
“Abbiamo voluto cercare la prova scientifica di ciò che sosteniamo da sempre: la capsula ha un ruolo in primis funzionale ed erige un’insostituibile barriera igienica protettiva” ha commentato Michele Moglia, Ceo del gruppo internazionale, sottolineando che “in questo senso rappresenta il miglior alleato sia del consumatore che del produttore, evitando contaminazioni del collo della bottiglia dal momento dell’imbottigliamento al consumo. Non è un caso che denominazioni come lo Champagne e il Prosecco – ha concluso – abbiano deciso di renderla obbligatoria dopo la direttiva Ue che rendeva facoltativa la protezione per gli sparkling”.
Il protocollo studiato da CSI ha indagato infatti l’effetto protettivo proprio sulla parte terminale della bottiglia “che, oltre ad essere il punto più facilmente e frequentemente toccato con le mani da potenziali acquirenti prima e dai consumatori finali dopo, in fase di consumo va a contatto con il vino versato”. Da un punto di vista operativo, il laboratorio ha esaminato una campionatura di diversi tipi bottiglie con e senza capsula, “verificando la presenza di batteri e muffe sul collo delle bottiglie dopo averle appositamente contaminate con ceppi batterici di Escherichia coli e di Staphylococcus aureus, e con pool di ceppi fungini”. Per sensibilizzare anche i consumatori su questo tema, il gruppo Crealis, che produce globalmente oltre cinque miliardi di pezzi l’anno, ha annunciato che realizzerà una campagna informativa per mettere in evidenza i risultati dello studio.