Napoli avanza del 2,6%, Torino +0,7%
Milano, 2 apr. (askanews) – Crescono dello 0,6% nell’ultimo trimestre i prezzi delle case usate in Italia, mentre l’accelerazione nell’ultimo anno è del 2%. E’ quanto emerge dagli ultimi dati dell’Ufficio Studi di idealista, il portale immobiliare leader per lo sviluppo tecnologico in Italia. L’incremento ha portato il valore medio nazionale delle abitazioni a 1.850 euro al metro quadro.
Secondo Vincenzo De Tommaso, Responsabile dell’Ufficio Studi di idealista, “nonostante ci sia stato un calo nei volumi delle compravendite nel settore residenziale, con un tasso di variazione annuo registrato del -9,7%, i prezzi delle case sono aumentati. Questo aumento può essere spiegato dalla diminuzione continua del numero di case disponibili sul mercato. Lo squilibrio tra domanda e offerta ha compensato fattori come i tassi di interesse più alti. Ciò aiuta a comprendere perché i valori immobiliari in Italia rimangono rigidi, non aumentando in linea con l’inflazione, ma allo stesso tempo non diminuendo come ci si aspetterebbe in un mercato in cui i mutui sono meno accessibili”.
I capoluoghi italiani registrano un andamento positivo nel trimestre, come evidenziato dalle performance di Napoli (2,6%), Torino (0,7%) e Roma (0,1%). Milano (4.988 euro al metro quadro) resta in cima alla classifica dei prezzi, è davanti a Bolzano (4.477), Venezia (4.466) e Firenze (4.006). Nel ranking delle città più care Bologna (3.452) occupa il quinto posto, davanti a Roma (3.021); Napoli (2.823) è nona nella graduatoria dei prezzi al metro quadro delle abitazioni. Da questo trimestre Caltanissetta (732) diventa la città più economica dove acquistare casa, seguita da Biella (750) e Ragusa (750).
Solo due regioni segnano dei cali questo trimestre: Molise (-0,7%) e Friuli-Venezia Giulia (-0,1%). Puglia e Calabria registrano prezzi invariati rispetto al periodo autunnale, mentre aumenti si segnalano in tutte le altre macroaree, trainate dai rialzi di Valle d’Aosta (4,1%), Veneto (2,9%) e Trentino-Alto Adige (2,5%). Altre 7 regioni segnano incrementi sopra la media dello 0,6% dei mesi invernali. Sono: Marche (1,5%), Campania (1,2%), Sicilia (0,9%), Emilia-Romagna (0,8%), Basilicata (0,8%), Sardegna e Lombardia (entrambe 0,7%).