Diretto da Fabrizio Guarducci, con protagonista Sebastiano Somma
Roma, 30 mar. (askanews) – Sono iniziate in Toscana le riprese de “La partita delle emozioni”, nuovo film di Fabrizio Guarducci (Anemos – Il vento; Una Sconosciuta), con protagonista Sebastiano Somma, girato interamente in Val di Chiana, tra il centro di Chianciano Terme, lungo le strade di Chiusi e all’interno dell’IIS Valdichiana, dove la produzione ha coinvolto attivamente gli studenti. Il film, interpretato anche da Martina Roscani, Francesco Luciani, Cartisia Somma, Greta Fabiani, Daniele Flamini, Kate Postorino, Miriam Nicolosi, Arturo Muzzi, Massimiliano Giontella e Valentina Spiti, è prodotto dalla Fair Play di Matteo Cichero e dello stesso regista, autore anche del soggetto (tratto dal suo omonimo libro, edito da LdM Press) e della sceneggiatura, scritti a quattro mani con Marco Cervelli. Le musiche del film sono affidate al Maestro Pino Donaggio.
Il film racconta di un professore che crede che i ragazzi siano, ormai, più legati all’avere che all’essere. Assegna ai suoi studenti un tema – che cosa sono per voi le emozioni? – che dovranno scrivere durante le vacanze di Pasqua, in modo che possano confrontarsi e parlare fra di loro, convinto che l’educazione non sia formazione, ma un conoscere sé stessi, perché tutti hanno dentro di se le risposte, che purtroppo teniamo nascoste. Prende il via un confronto e uno scambio di opinioni che coinvolge ragazze e ragazzi della classe intera. Parallelamente, quegli stessi studenti si sfidano in una partita di pallavolo che dovrà stabilire chi sia il più forte: maschi o femmine? Anche qui, le strategie si confrontano e le diverse maniere in cui i ragazzi e le ragazze interpretano la partita porteranno verso un finale a sorpresa.
Dopo il pluri-premiato lungometraggio “Una Sconosciuta” Guarducci si interroga ancora sui meccanismi più delicati dell’interiorità e invita a considerare la vita quotidiana e la realtà di tutti i giorni con un occhio diverso. “Quando le sensazioni sono condivise, quando ne parliamo, quando le scambiamo nel dialogo, solo allora siamo veramente ‘noi’ e le sensazioni diventano emozioni. Così almeno le gioie aumentano e i dolori, almeno, si dividono, mentre ci sosteniamo a vicenda nel dialogo continuo. Quelle emozioni diventano sentimenti, che per restare vive devono essere comunicate e recepite”.