La prima israeliana a farlo pubblicamente
Roma, 27 mar. (askanews) – È la prima israeliana a parlare pubblicamente delle violenze sessuali subite in prigionia di Hamas dopo il 7 ottobre. Amit Soussana, avvocato israeliano di 40 anni, è stata rapita dalla sua casa nel Kibbutz Kfar Aza. In una lunga intervista al New York Times ha fornito numerosi dettagli sulle violenze sessuali e sulle umiliazioni subite durante la detenzione.
L’intervista è finita oggi sulle prime pagine dei quotidiani israeliani, alcuni dei quali le hanno dedicato diverse pagine. Amit Soussana ha raccontato di essere stata rapita da casa sua, picchiata e trascinata a Gaza da almeno dieci uomini, alcuni dei quali armati. È stata tenuta sola nella stanza di un bambino, incatenata alla caviglia sinistra.Diversi giorni dopo il suo sequestro, ha raccontato, un rapitore ha iniziato a farle domande sulla sua vita sessuale.Intorno al 24 ottobre, il suo carceriere, che si faceva chiamare Mouhammad, le ha tolto la catena e l’ha lasciata in un bagno. Più tardi, l’ha trascinata in una stanza sotto la minaccia di una pistola, “poi mi ha costretto, con la pistola puntata contro di me, a commettere un atto sessuale”, ha aggiunto Soussana. È stata rilasciata il 30 novembre.