Conte: perché cambiare? Calenda: non lo sosterremo
Roma, 15 mar. (askanews) – Un Soru bis in Basilicata è “probabile”, dicono concordemente fonti qualificate di Pd e Avs. Non porta cambiamenti la giornata di confronto al tavolo regionale a Potenza, dove con la coalizione che ha candidato il primario ospedaliero Domenico Lacerenza (Pd, M5S, AVS e Basilicata casa comune) si è seduta anche la delegazione di Azione e soprattutto il suo uomo di maggior peso a livello locale, l’ex presidente della Regione Marcello Pittella. Quest’ultimo ha provato a proporre addirittura il ritorno in campo di Angelo Chiorazzo, il fondatore di Basilicata casa comune, che ha fatto nei giorni scorsi il passo indietro decisivo per dare il via libera a Lacerenza. E in serata, sull’ipotesi adombrata nei giorni scorsi dal Pd di un allargamento della coalizione e soprattutto sulla richiesta dei centristi che chiedevano di cambiare cavallo, mettono una pietra tombale sia il leader di Azione Carlo Calenda che quello del M5S Giuseppe Conte.
“Perché dovremmo cambiare?”, taglia corto con i cronisti l’ex premier stellato. “Non appoggeremo Lacerenza”, spiega dal canto suo Calenda, “per due ragioni: la prima è che esplicitamente il MoVimento 5 Stelle ha messo un veto su Azione; la seconda perché questo candidato, che è una lodevolissima persona, è stato preso e catapultato a fare il candidato. Ma non è il suo lavoro”.
“Lo scenario è quello di un Soru bis”, cioè di una rottura nel Pd come è accaduto in Sardegna e la presentazione di una candidatura alternativa di centrosinistra con l’appoggio possibile di Pittella-Azione e forse anche di Italia viva, raccontano dalle parti di Alleanza Verdi Sinistra. Stavolta però senza la forza di una personalità politica conosciuta come quella di Alessandra Todde che in Sardegna alla fine ha prevalso, anche se di misura. L’ipotesi del Soru bis è data per molto probabile anche da un autorevole dirigente della maggioranza interna del Pd. Coperto dall’anonimato ricorda che “la partita lucana è stata gestita da Lettieri (segretario regionale) e da Speranza. Erano convinti di portare il M5S su Chiorazzo e quando si sono resi conto che non era possibile hanno chiesto a Chiorazzo un passo indietro che è arrivato tardi”. C’è il rischio che a pagare un eventuale risultato negativo sia la segretaria nazionale Elly Schlein? “Nessuno può permettersi di fare una cosa simile perché chi lo pensa anche lontanamente è corresponsabile. E comunque se qualcuno vuol chiedere conto di qualcosa lo faccia dicendo cosa fa per il Pd alle europee…”.