“Meglio partire prima da una sburocratizzazione radicale”
Roma, 14 mar. (askanews) – “Dobbiamo convincerci che” sull’autonomia regionale differenziata “il punto di partenza alla fin fine è politico-ideale: noi dobbiamo decidere se vogliamo dar vita a un Controrisorgimento nel nostro Paese o se rimangono fermi gli obiettivi di solidarietà nazionale, di coesione, di unità del nostro Paese. Sento parlare molto di Nazione, vorrei che dessimo alla parola Nazione un contenuto patriottico che francamente non trovo più”. Lo ha affermato il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, in audizione alla Commissione Affari costituzionali della Camera sul Ddl per l’attuazione dell’autonomia regionale differenziata.
“Il ragionamento sull’autonomia – ha spiegato De Luca – si sta presentando come un ragionamento contabile. Se decidessimo di dare anche più autonomia alle regioni ma a parità di strumenti operativi io metterei la firma ma purtroppo non è così”. Dopo aver sciorinato i dati sulla spesa pubblica allargata e sostenuto che la Campania avrebbe bisogno di 30 miliardi di euro per arrivare alla media nazionale, De Luca ha sottolineato che “se risolviamo questi divari di base io sono prontissimo ad accogliere la sfida dell’efficienza nei confronti di chiunque”.
“Perché – ha concluso De Luca – non partiamo acquisendo una sburocratizzazione radicale che ci chiedono cittadini e imprese prima di partire con questa avventura che pone a rischio l’unità nazionale? L’Italia è una democrazia giovane e fragile, siamo un Paese che ha grandi fratture, guai a noi se produciamo anche uno sconquasso costituzionale, davvero rischiamo di farla saltare”.