Oggi lavora come consulente con imprese del settore, come Bls
Roma, 13 mar. (askanews) – “Oggi a Coffee Break su La7 il Ministro Tajani ha confermato quanto sia importante trovare soluzioni efficaci per i visti di ingresso nel nostro Paese. Gli accordi con la Polizia di Stato e con il Vaticano in vista del Giubileo sono azioni molto positive, che faciliteranno l’afflusso di pellegrini e turisti. Un ruolo fondamentale può essere però svolto anche da quelle aziende private che affiancano le Ambasciate ed assicurano la raccolta delle domande e dei dati biometrici dei richiedenti”: così Amedeo Trambajolo, ex Ambasciatore ed ora consulente di diverse imprese italiane ed internazionali tra cui BLS International, una delle multinazionali leader nel settore, sottolinea come “un modello più efficiente sui visti di ingresso è quanto chiedono a gran voce soprattutto le aziende e il mondo imprenditoriale italiano, per migliorare i rapporti con i partner internazionali, in particolare quelli dell’Asia e dei Paesi del Golfo, ma anche con l’Africa, continente dalle enormi potenzialità.
“I miei ex colleghi della Farnesina stanno facendo un ottimo lavoro e sono sicuro che le nuove idee allo studio miglioreranno ulteriormente il funzionamento di tutto il modello. L’area Schengen fa sì che la competizione di ogni paese si giochi anche sulla base dell’efficienza dei visti di breve durata: se è più semplice richiederli per l’Italia, imprenditori, turisti, studenti entreranno preferibilmente in Europa attraverso il nostro Paese. Viceversa, non lo faranno se si formano colli di bottiglia nell’erogazione dei visti”.
È urgente una riforma del sistema organizzativo, che possa permettere un decongestionamento delle autorizzazioni degli ingressi. Nel 2022 – secondo quanto riporta l’Annuario statistico del Ministero degli Affari esteri – abbiamo assistito ad una variazione annua del +157% dei visti rilasciati dall’Italia, da quelli per lavoro a quelli d’affari per le aziende che cercano contatti nel nostro Paese, per turismo e studio o altre tipologie, e la nostra rete diplomatica e consolare ne ha globalmente rilasciati 808.647.
“L’outsourcing delle attività consolari ed in particolare quella della raccolta delle domande di visto – spiega ancora Trambajolo – è una pratica da tempo consolidata nella maggior parte dei paesi occidentali. Le nostre Rappresentanze all’estero vengono alleggerite dalla gestione di aspetti meramente esecutivi, lasciando loro più spazio per i controlli e per gli altri compiti istituzionali. Inoltre, le pratiche possono essere trattate in maniera più rapida ed efficiente. Tuttavia è fondamentale che tali servizi siano affidati a gestori in grado di assicurare un’elevata qualità organizzativa, una tecnologia di avanguardia e che sappiano adattarsi rapidamente ad ogni sopravvenuta esigenza ma, soprattutto, che possano garantire correttezza e trasparenza, requisiti indispensabili in un settore così delicato, dove occorre in primo luogo che non si verifichino irregolarità nelle procedure”.