Ha lasciato la musica a causa della fibromialgia, ora è vocal coach
Milano, 4 mar. (askanews) – La storia di Pachy Scognamiglio, tra i vocal coach più amati dalle nostre star viene raccontata ne “Il secondo giro di giostra” edito da Feltrinelli. Una storia umana, di dolore, di rinascita e successo. Pachy ha dovuto lasciare la musica a causa della fibromialgia, ma ha reagito, trovando un’opportunità nella grande difficoltà, ha infatti fondato un metodo certificato chiamato HeartVoice. Metodo che usa tuttora non solo nella sua scuola, ma anche con i più importanti artisti della scena, di cui é vocal coach: Elodie, Marracash, Madame, sangiovanni, Fabri Fibra, Mahmood, Big Mama…per dirne alcuni. Dietro al suo successo c’è una storia travagliata, fatta di frenate brusche e incredibili rinascite. La musica, l’amore giusto e quello sbagliato, il dolore e, infine, questo nuovo incredibile giro di giostra. Una storia appassionante che inizia così: “Il festival di Sanremo si è appena concluso. La mattina dopo, da un hotel che affaccia sul mare, arrivano forti e furiose le urla di Pachy, preparatore vocale di otto dei cantanti in gara. “Ci dovevo essere io su quel palco! Non loro, io!”, Pachy grida contro il suo compagno, come per poter dare a qualcuno la colpa di quella sua disperazione. Poi, dalla finestra, comincia a lanciare tutto quello che ha portato da Milano: pantaloni, scarpe, giacche, occhiali. Ha il corpo dolorante, Pachy. È sfinito. La sua malattia, quella che lo ha costretto a smettere di cantare, lo colpisce e ferisce centimetro per centimetro. C’è un’altra finestra, però, in questa storia. Quella della casa di Castellammare di Stabia in cui Pachy è cresciuto. Era solo un bambino, e sua madre passava così le giornate: fissando i vetri, guardando fuori”.
Lo definisco anche mental coach perché il suo metodo prende in considerazione la salute mentale e penso che questo ultimo taglio sia il più interessante: mai come in questo periodo (e finalmente) si parla di salute mentale nel mondo della musica. Lui se ne prende cura, come della voce, bilanciando nel suo metodo esercizi che alimentano non solo l’aspetto tecnico, ma anche quello del benessere psicologico.