Finanziato da sottomisura 16.1 del PSR Sicilia 2014-2022
Roma, 4 mar. (askanews) – Guardare agli obiettivi dell’agenda europea 2030 e ai temi della food security e della green economy per implementare in Sicilia una filiera cerealicola attenta alla salute e all’ambiente. E’ l’obiettivo del progetto “HGC” Healthy & Green Cereal, finanziato dalla sottomisura 16.1 del PSR Sicilia 2014-2022, con un partenariato composto dal Consorzio “Gian Pietro Ballatore” (Capofila), l’Università Politecnica delle Marche e sei aziende della filiera cerealicola siciliana, che punta a realizzare una gestione innovativa delle produzioni cerealicole e leguminose in Sicilia.
Le innovazioni previste nel progetto HGC sono 4 e riguardano gli aspetti agronomici e i processi di trasformazione dei cereali e delle leguminose; ma anche la produzione di energia da fonti rinnovabili e l’introduzione nella filiera cerealicola regionale di strumenti per valutare la sostenibilità ambientale delle pratiche agronomiche e dei processi di trasformazione.
Le aziende cerealicole siciliane coltivano ogni anno circa 270 mila ettari di grano duro e dedicano solamente 20mila ettari agli altri cereali, quali orzo, avena, grano tenero. Ancora meno, circa6 mila ettari di superficie, alla coltivazione di leguminose da granella.
Il progetto si propone innanzitutto di definire protocolli operativi (del Sistema HGS) anche per quelle colture che si adattano molto bene agli ambienti pedoclimatici siciliani, ma sono poco presenti negli ordinamenti colturali regionali come grano monococco, avena nuda, farro e lenticchie. Dalle produzioni cerealicole e dai legumi verranno prodotti 4 tipi di sfarinati innovativi da indirizzare poi nei processi di trasformazione: uno sfarinato a minore indice glicemico, uno per la produzione di prodotti High Protein, uno per la produzione di prodotti “mix cereali” ad alto contenuto in fibra alimentare ed uno sfarinato ad alto contenuto di malto per ottimizzare i processi di lievitazione.
Il sistema sarà proposto attraverso un portale online così da diffondere l’applicazione alla più ampia platea di operatori agricoli e tecnici regionali e renderlo consultabile ai consumatori facendone conoscere il valore per il territorio e la sua economia. L’elemento innovativo è in sintesi l’applicazione del concetto di sostenibilità applicata: coniuga in un unico strumento digitale, procedure standardizzate di alto valore scientifico e compilazione e comprensione dei contenuti e risultati dell’analisi.