Con lei la vedova di Alexsei Navalny, Yulia Navalnaya
Roma, 2 mar. (askanews) – La madre di Alexsei Navalny, il principale oppositore di Vladimir Putin morto in carcere in circostanze poco chiare, ha visitato oggi la sua tomba, all’indomani del funerale al quale migliaia di russi hanno reso omaggio, rischiando l’arresto.
Navalny, il più inflessibile critico del presidente russo in oltre un decennio, è morto il 16 febbraio all’età di 47 anni in una colonia carceraria dell’Artico, dove stava scontando una condanna a 19 anni per “estremismo”. I molteplici processi intentati contro di lui sono stati ampiamente denunciati come un modo per punirlo per la sua opposizione a Putin.
Già presente quando la bara è stata deposta ieri, la madre del leader dell’opposizione, Lyudmila Navalnaya, ha visitato nuovamente questa mattina presto la sua tomba, coperta di fiori e corone, nel cimitero di Borisovo, a sud di Mosca, secondo quanto riportato dai giornalisti della France Presse. Era accompagnata da Alla Abrossimova, madre della vedova di Alexsei Navalny, Yulia Navalnaya.Yulia Navalnaya, i due figli della coppia e il fratello di Alexsei Navalny vivono all’estero e non hanno partecipato al funerale, dove avrebbero potuto essere arrestati per essersi opposti al presidente russo. La vedova di Navalny si è impegnata a continuare il lavoro del marito e negli ultimi giorni ha ripetuto più volte che Putin ha “assassinato” suo marito.
Oggi i giornalisti della France hanno visto un piccolo numero di persone deporre fiori sulla sua tomba e una continua presenza della polizia nel cimitero, vicino alle rive della Moscova.
Migliaia di sostenitori di Navalny hanno fatto ieri la fila per ore per rendergli omaggio. Mentre si riversavano da una chiesa vicina al cimitero, alcuni hanno scandito “No alla guerra!” e altri slogan a sostegno di Navalny, definendo Putin “assassino” e chiedendo il “rilascio dei prigionieri politici”. L’ong per i diritti umani OVD-Info ha dichiarato che ieri la polizia russa ha arrestato almeno 128 persone che partecipavano ai tributi a Navalny in 19 città.Le scene di migliaia di persone che marciano a sostegno di Alexei Navalny, chiedendo la fine dell’aggressione russa all’Ucraina e criticando il Cremlino, non si vedevano in Russia dai primi giorni dopo che Mosca aveva ordinato a centinaia di migliaia di truppe di attraversare il confine alla fine del febbraio 2022. Da allora, il Cremlino ha inferto un duro giro di vite al dissenso e ha usato nuove e severe leggi sulla censura militare per perseguire centinaia di persone che si sono espresse pubblicamente contro l’offensiva.