Alla guida dal 2012. Lo scorso anno dovette gestire caso Credit Suisse
Roma, 1 mar. (askanews) – La Banca centrale della Svizzera ha annunciato a sorpresa le dimissioni del governatore, Thomas Jordan, in servizio presso l’istituzione da più di un quarto di secolo e alla guida della stessa dal gennaio del due 2012. “Il presidente della Direzione generale della Banca nazionale svizzera Thomas Jordan ha informato il Consiglio di banca della sua volontà di dimettersi per fine settembre 2024”, recita un comunicato.
Jordan ha avuto un ruolo centrale nella revisione delle strategie di politica monetaria dell’istituzione e soprattutto l’ha guidata quando, nel 2015, venne presa la storica decisione di sganciare il franco da un meccanismo di tetto rispetto all’euro, innescando un forte apprezzamento della valuta.
Dopo una lunga fase in cui, soprattutto per questa scelta, l’istituzione ha dovuto mantenere una linea monetaria ultra espansiva, che indirettamente ha frenato la redditività delle banche elvetiche, più di recente Jordan ha dovuto curare il quadro monetario quando, nella prima dello scorso anno, il dissesto del Credit Suisse rischiava di destabilizzare l’intera finanza della confederazione.
Nelle dichiarazioni dello stesso Jordan riportate dal comunicato, l’unico elemento sulle motivazioni del passo indietro è nel fatto che “è giunto il momento giusto per dimettermi”. Durante una conferenza stampa, il governatore ha poi spiegato che il riferimento è al contesto generale ora calmierato, dopo il succedersi di tensioni negli anni passati.
Il nuovo governatore – formalmente il presidente della Direzione generale, composta di tre membri e che è l’organo decisionale operativo dell’istituzione – dovrà essere nominato dal Consiglio federale, il governo della Svizzera, su proposta del Consiglio di banca per un mandato di sei anni.