Dopo l’incontro la premier vola a Toronto, sabato vede Trudeau
Washington, 1 mar. (askanews) – Una “alleanza globale” contro il traffico di esseri umani. E’ questa la proposta che la presidente del Consiglio Giorgia Meloni presenta al presidente americano Joe Biden nello studio ovale della Casa Bianca. Un tema caro alla premier ma che sta a cuore anche all’inquilino della Casa Bianca. Gli arrivi dal confine messicano, infatti, sono uno dei temi al centro della campagna elettorale per le elezioni di novembre, con i repubblicani che parlano di una “invasione” che sarebbe stata sostanzialmente ignorata da Biden.
“Il G7 – ha sottolineato Meloni all’inizio del colloquio, alcuni minuti aperti alla stampa – porrà particolare attenzione anche al continente africano: l’Africa non è un continente povero, al contrario ha importanti risorse umane e naturali ma è stata sfruttata con un approccio predatorio. Voglio invertire questo approccio insieme a voi, ed è anche una risposta alla crisi migratoria. Dobbiamo sostenere lo sviluppo dell’Africa e mettere fine alle migrazioni illegali e al traffico di esseri umani. Il traffico di esseri umani è diventata l’attività finanziaria criminale più redditizia a livello globale e non possiamo accettarlo”.
La presidenza italiana del G7 è stata il focus dell’incontro, che ha visto il leader americano molto amichevole. “Le ho cantato ‘Georgia on my mind’ di Ray Charles”, ha scherzato, prima di ringraziarla per il “sostegno incrollabile” all’Ucraina, per la “leadership” del G7 e per il rapporto con gli Usa: “La prima volta che ci siamo visti abbiamo detto di sostenerci a vicenda ed è vero: lo abbiamo dimostrato”. Meloni si è detta felice di “accogliere” in Puglia Biden il prossimo giugno per il summit dei capi di Stato e di governo. “Lavoriamo – ha detto – per un G7 concreto e sostanziale. Intendiamo riaffermare un ordine internazionale basato sulle regole, difendendo la libertà” e la “pace”. Anche l’Intelligenza artificiale sarà uno dei focus del G7 e Meloni ne ha parlato con il presidente Usa, pur consapevole che questi ha una visione parzialmente diversa sulla questione. Per la premier l’IA “è uno strumento: buono o cattivo dipende dalla nostra capacità di governarlo e di contrastarne i rischi e l’impatto che può avere sul mercato del lavoro. Vogliamo svilupparla ma anche garantire che mantenga l’uomo al centro”.
I due si sono anche confrontati sulla crisi in Medio Oriente. Meloni ha espresso la convinzione che “dobbiamo coordinare le azioni per evitare una escalation”, assicurando che l’Italia sostiene “pienamente lo sforzo di mediazione degli Stati Uniti”. La “priorità numero uno” è però la crisi umanitaria, su cui “l’Italia ha concentrato il suo contributo”, continuando a “cooperare” con tutti gli attori dell’area, con l’obiettivo di “fare passi concreti per garantire la prospettiva dei due popoli e due Stati, che è l’unica soluzione di lungo termine sostenibile”. Da parte sua, su questo, il presidente americano è tornato a chiedere un “cessate il fuoco immediato” e per “almeno sei settimane”, per “consentire l’afflusso di aiuti alla Striscia di Gaza”.
Al termine dell’incontro alla Casa Bianca Meloni è subito ripartita alla volta di Toronto, dove sabato incontrerà il primo ministro Justin Trudeau. Non è stato dunque organizzato un punto stampa con i giornalisti italiani, come era apparso in un primo momento possibile, interessati a incontrare la premier per parlare della sua missione ma anche dei temi di politica italiana, a partire dallo ‘scontro’ con il Quirinale sulla gestione dei cortei a sostegno della Palestina. Una questione molto delicata per i rapporti tra Palazzo Chigi e il Colle e che – potrebbe essere stata la valutazione – avrebbe sicuramente ‘coperto’ il faccia a faccia con Biden ma anche la notizia del trasferimento in Italia di Chico Forti, annunciato dalla premier in un video pochi minuti prima di entrare nel palazzo presidenziale.