Il Rosé stravince con gli antipasti, il Blanc de Blancs esalta primi piatti e risotti

Roma, 28 feb. (askanews) – La scelta delle bollicine può davvero fare la differenza per il successo del menù di Pasqua. Ma quali sono i migliori pairing? Comte de Montaigne, Maison di Champagne de Prestige dell’Aube, ci regala alcuni preziosi consigli per esaltare ogni portata con il brindisi perfetto.

Champagne Rosé: il pairing ideale per salumi, carpacci e paté.

Il Rosé Grande Réserve, 100% Pinot Noir dall’espressione fruttata e vinosa, è il vero re della tavola in abbinamento agli antipasti pasquali. Ideale come pairing con i salumi stagionati grazie alla sua bocca strutturata e vinosa, fresca ed elegante, smorza l’acidità dovuta alla percentuale di grasso del salume. Qualche esempio? Salumi come lo Strolghino di Culatello DOP, il prosciutto francese di Bigorre o la Pata Negra rappresentano l’abbinamento ideale. Ma non solo. Il Rosé è una scelta azzeccata anche per esaltare il sapore del carpaccio di vitello o di tonno oppure del paté di fegato toscano.

Il Blanc de Blancs esalta primi piatti e risotti gourmet.

Il Blanc de Blancs, finezza dello Chardonnay al suo apogeo, è un pairing azzeccatissimo per un primo piatto a base di pesce, come le linguine all’astice oppure all’aragosta, un piatto raffinato della tradizione campana. I suoi aromi di agrumi, frutta esotica e fiori bianchi esaltano, senza sovrastarlo il sapore delicato del crostaceo, donando al palato una piacevole sensazione di armonia e freschezza. La mineralità e l’eleganza dello Chardonnay si sposano alla perfezione anche con un risotto primaverile e gourmet, come quello al pecorino e scampi crudi profumati allo zenzero.

La Cuvée Spéciale: abbinamento vincente con agnello, fois gras e formaggi.

La Cuvée Spéciale, quintessenza del Pinot Noir, é ideale in abbinamento a selvaggina, foie gras e formaggi. Ma soprattutto, è perfetta con il secondo d’agnello, il piatto principe nel menu pasquale secondo la tradizione, del quale esalta il sapore grazie alla sua bolla strutturata e complessa. Sia preparato alla romana che come abbacchio al forno con le patate, che alla lucana, cioè impanato, questo secondo piatto viene esaltato dalla complessità del Pinot Nero e dagli aromi di frutta rossa e nera, di spezie e di crosta di pane.

A ogni Colomba le bollicine “giuste”.

Da sempre Pasqua è sinonimo di Colomba. E, oggi più che mai, questa golosa creazione dolciaria non smette di conquistare i gourmet con declinazioni che sposano l’innovazione alla selezione dei migliori ingredienti della tradizione. Brut ed Extra Brut sono il brindisi più azzeccato per le colombe alle creme, delle quali mitigano l’elevata dolcezza grazie alla combinazione equilibrata fra acidità, lunghezza e mineralità. E ancora: il Blanc de Blancs è ideale con la Colomba Classica, mentre il Rosé de Saignée è super azzeccato con le Colombe alla frutta e con quelle più “innovative”.

Glicemia sotto controllo in poche mosse (anche a Pasqua).

Per evitare che le dolci indulgenze pasquali si trasformino in un “attentato calorico” alla nostra linea, è consigliabile seguire alcune semplici regole, come raccomanda la Private Nutritionist Ilenia Grieco: “Una fetta di colomba classica da 100 grammi apporta circa 350 calorie ed una alle creme può raggiungere fino a 500 calorie. Ecco perché, per evitare picchi glicemici che possono pesare sulla bilancia, è preferibile concedersi il tanto amato dolce a colazione, ad esempio in abbinamento allo yogurt greco, oppure dopo il pranzo o la cena, avendo cura però di dimezzare la porzione del primo e di aprire il pasto con una insalata di carciofi, che riduce l’assorbimento dei grassi, per concludere con un secondo di carne o pesce”, spiega la Dottoressa Grieco.

E ancora: per evitare i picchi glicemici può essere utile iniziare la giornata con una colazione salata, idratarsi correttamente e consumare verdure crude prima dei pasti principali. “Più che il giorno di Pasqua, però, il momento critico è sicuramente nei giorni successivi”, prosegue la Private Nutritionist. E raccomanda di “aumentare l’idratazione fino a due litri circa di acqua e tisane non zuccherate, evitare digiuni e dieta liquida, puntando invece su alimenti a basso indice glicemico e antinfiammatori come mirtilli, frutti rossi, cannella, verdure, crude, pesce, legumi”.

Champagne, oltre i falsi miti: in un calice solo 80 calorie.

Una doverosa precisazione arriva direttamente da Philippe Narcy, Enologo della Maison Comte de Montaigne, che sfata un falso mito sullo Champagne: “Esistono numerosi studi scientifici che confermano le proprietà benefiche dello Champagne per il nostro organismo e possiamo anche sfatare un falso mito: le bollicine non fanno ingrassare, anzi. Hanno una ridotta gradazione alcolica – di soli 12° contro la media di 13°-14° dei vini rossi e bianchi – consentendo quindi di ridurre le calorie per calice da 130 a circa 80”.

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