Un quadro difficile per le imprese del commercio al dettaglio
“Il rallentamento dei prezzi dà fiducia ai consumatori, ma non al commercio: l’indagine dell’ISTAT (Istituto Nazionale di Statistica) conferma un graduale miglioramento del quadro familiare, che ha coinciso con un rallentamento dell’inflazione, il cui indice cresce senza interruzioni dallo scorso novembre”.
“Per il commercio al dettaglio, invece, febbraio rimane un mese freddo, e non solo in termini climatici. Escludendo il periodo della pandemia, si tratta del peggior febbraio dal 2015”. Così Confesercenti in una nota.
“Pertanto, l’energia potenziale accumulata dal miglioramento a lungo termine della fiducia dei consumatori non è stata convertita in energia cinetica per i consumi. Anche perché le famiglie hanno ripreso i risparmi che avevano sacrificato per mantenere i livelli di spesa durante l’ondata inflazionistica”.
“Si tratta di una situazione difficile per le imprese del commercio al dettaglio, con la fiducia delle imprese nella grande distribuzione che si è particolarmente deteriorata questo mese. Anche le attività della distribuzione tradizionale continuano a soffrire: il giudizio sulle vendite è negativo da giugno scorso”.
“Sette negozi su dieci dichiarano di avere una performance insufficiente rispetto al 2023 a causa delle temperature eccezionalmente calde – che ostacolano la domanda di capi di abbigliamento invernale – e le eccessive promozioni che diluiscono l’impatto delle vendite di fine stagione”.
“La concorrenza scontata delle piattaforme internazionali di e-commerce sta avendo un impatto negativo sull’equilibrio tra i canali di vendita. Sia per i rivenditori tradizionali che per i grandi distributori è sempre più urgente garantire un’adeguata concorrenza da parte delle piattaforme online”.
“Il percorso seguito dalla riforma fiscale – conclude la nota-stampa -, deve essere ulteriormente accelerato per trasformare il serbatoio di fiducia dei consumatori in consumi effettivi: in particolare, la riduzione del carico fiscale sul lavoro è il modo migliore per stabilizzare le aspettative delle famiglie”.
Ciro Di Pietro
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