La popolazione rischia di diventar vecchia prima che ricca

Roma, 28 feb. (askanews) – Come il Giappone, anche la Cina sta affrontando un fenomeno di invecchiamento rapido della popolazione, che rischia di compromettere la sua crescita economica a lungo termine e richiede al governo un’azione immediata. Lo scrive oggi il South China Morning Post, segnalando tuttavia che anche al “silver economy”, cioè l’economia basata su una popolazione anziana, fornisce delle opportunità di crescita.

Il consigliere della banca centrale cinese Cai Feng tuttavia ha avvertito che, affinché anche l’invecchiamento possa diventare un elemento della crescita, è necessario che si mettano in campo rapidamente azioni. “Se il paradosso della piramide demografica non viene affrontato tempestivamente, il conflitto tra la domanda dei consumatori e la struttura demografica peggiorerà”, ha scritto Cai, che è un prominente economista del lavoro presso l’Accademia cinese delle scienze sociali (CASS), in un articolo pubblicato sul sito web China Finance 40 Forum la scorsa settimana. “Ciò, a sua volta, aumenterà significativamente la possibilità di defaillance nella crescita economica”.

216,8 milioni di cittadini cinesi – ovvero il 15,4% della popolazione – avervano un’età pari o superiore a 65 anni alla fine dello scorso anno, superando in numero le popolazioni messe insieme di Francia, Regno unito e Thailandia. Nel 2022, la Cina contava 209,78 milioni di persone di età pari o superiore a 65 anni, rispetto ai 200 milioni del 2021.

Nel contempo sembra inarrestabile la crisi delle nascite. E il rapido invecchiamento è destinato a mettere in crisi il welfare, a partire dalle pensioni, oltre a determinare una carenza della forza lavoro. In questo contesto, la crisi demografica e le strategie per mettere in campo un’efficiente “silver economy” saranno probabilmente uno degli argomenti più importanti di discussione nelle annuali “Due Sessioni”, le riunioni parlamentari, che inizieranno la prossima settimana.

Cai ha avvertito che la Cina sta vivendo un momento complicato: la sua popolazione rischia di essere vecchia prima di essersi arricchita. Questo è un pericolo che mette a rischio tutte le strategia degli ultimi 30 anni, a partire dal famoso slogan “Arricchirsi è glorioso” lanciato da Deng Xiaoping

Uno studio CASS condotto in sei città cinesi nel 2016 ha mostrato che il potere di spesa medio della fascia di età 60-65 anni è circa due terzi rispetto al livello di picco osservato nella fascia di età 20-25 anni. Le cifre relative alla fascia di età 80-85 anni rappresentano invece solo il 46% del picco.

“La ‘silver economy’, incentrata sul miglioramento del benessere degli anziani e sulla soddisfazione dei loro bisogni, affrontando al contempo le richieste legate all’invecchiamento, rappresenta una strategia fondamentale per superare il paradosso della piramide demografica”, ha spiegato Cai. “Le richieste di consumo e di investimento legate all’invecchiamento devono essere guidate per espandere ulteriormente la domanda interna”.

Per stimolare il potere d’acquisto degli anziani e sbloccare il potenziale della silver economy, il governo dovrebbe – sostiene l’economista – aumentare i livelli di reddito e migliorare il benessere sociale per gli anziani attraverso riforme di politica economica e sociale.

Dal lato dell’offerta, Cai chiede anche misure di sostegno per gli anziani e le industrie legate all’invecchiamento, come sussidi finanziari e altri incentivi politici, per abbreviare la durata della formazione di capacità, catene industriali e catene di approvvigionamento.

Pechino ha pubblicato le linee-guida per la silver economy a gennaio, ma molti analisti hanno sollecitato un’azione più immediata.

La popolazione complessiva della Cina è diminuita di 2,08 milioni lo scorso anno a 1,4097 miliardi, rispetto a 1,4118 miliardi nel 2022, mentre le nascite sono diminuite del 5,6% a 9,02 milioni nel 2023.

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