Così in intervista esclusiva al Tg2 il maestro, stasera alla Scala
Milano, 25 feb. (askanews) – “Ho avuto molti musicisti che sono venuti da me dicendo: le voglio dire che io prima di suonare la Quinta di Shostakovich dedicherò un pensiero a Navalny”. Così in un’intervista esclusiva al Tg2 Gianandrea Noseda, 59 anni, milanese, uno dei più grandi direttori d’orchestra viventi, da sette anni alla guida della National Sinphony Orchestra di Washington con cui stasera torna al teatro alla Scala, nella sua Milano per un concerto unico all’interno della stagione della Filarmonica.
“Quello che la musica può fare, il suo grande potere è quello di parlare ai cuori e alla mente delle persone”, ha detto al Tg2.
Le sinfonie scelte per il concerto sono del compositore americano Carlos Simon, di Beethoven e di Shostakovich, musicista russo censurato dal regime di Stalin. “Come poter sopravvivere senza negare chi si è come artisti? Questo è costato moltissimo a Shostakovich” ha aggiunto il maestro spiegando che la storia si ripete, soprattutto in Russia, paese dove ha lavorato e che conosce bene. La censura, l’oppressione, la libertà negata. E un nome su tutti: Navalny.