Calenda per ora in stand by. Bonino: “O si fanno gli Stati Uniti d’Europa o si muore”
Roma, 24 feb. (askanews) – Sullo scopo, gli Stati uniti d’Europa, sono tutti d’accordo, sulla lista di scopo la strada, al di là dell’entusiasmo dei promotori, e’ in salita. Ai “riformisti, europeisti, di centrosinistra” che si sono ritrovati stamani allo spazio eventi di un hotel all’Esquilino e che hanno salutato Emma Bonino, convalescente su sedia a rotelle per una frattura al femore, con vari appellativi, da “combattente” a “papessa” (nessuno dei quali troppo gradito alla diretta interessata), gli Stati Uniti d’Europa piacciono parecchio. Anzi sono l’unica alternativa possibile, lo “scopo” da perseguire alle prossime elezioni europee. Ma il passo per fare una “lista di scopo” tutti insieme è tutt’altro scontato.
Più Europa, organizzatrice della convention, li ha invitati tutti, dal Pd a Italia Viva, da Azione ai Radicali, a parlare di Ue – per una volta in termini non negativi, osserva il segretario Riccardo Magi – e soprattutto a incontrarsi per capire se ci sono le condizioni per stare insieme o se possono essere costruite. Di “screzi”, ricorda sempre Magi ce ne sono stati tanti e per tutti, ma è l’ora di superarli, di “buttarli nel cestino”, gli fa eco Benedetto Della Vedova, per contrastare l’avanzata delle destre in Ue e per fare in modo che l’Europa non cada nell’irrilevanza.
Chi ci sta? Elly Schlein scandisce dal palco: “Uniamo le forze per l’Europa federale, noi cara Emma ci siamo” perché “non ci può essere futuro per l’Ue senza un passo avanti deciso su l’integrazione”. Parole molto rassicuranti che piacciono alla platea di Più Europa ma che tradurre in concreto non è al momento possibile. Matteo Renzi che, ascoltate proprio queste parole si chiede come faccia la segretaria Dem a stare con Conte, si dice pronto alla lista di scopo, si presenta con lo stato maggiore del partito (in platea Boschi, Borghi, Danti, Faraone, Nobili, Paita) e all’indirizzo di Calenda dice di “non accettare lezioni da nessuno”. Calenda a sua volta apprezza il progetto ma non scioglie la riserva ne’ il veto a qualsiasi alleanza con l’ex collega del Terzo polo. In platea nessun esponente di spicco di Azione, solo il segretario in video collegamento da Kiev.
Del resto il cammino per presentarsi insieme all’appuntamento dell’8 e 9 giugno e’ così fitto di ostacoli che dopo tre ore di discussione, moderate da Alessandro Cecchi Paone, in pochi pronunciano la parola magica: lista. Lo fa Emma Bonino. Dal palco, mentre accenna ai suoi problemi di salute a testimonianza di quanto, ancora una volta, il personale sia politico, e mentre ricorda quanto le disse l’ex presidente Giorgio Napolitano a proposito delle convalescenze (con tanto tempo libero restano due cose da fare: annoiarsi e pensare), striglia tutti. Si sta discutendo di una lista? Ma mica si parte da questo – e’ il nucleo del suo ragionamento – bensì dalla constatazione, che deve essere condivisa nella sua sostanza e nella sua urgenza, che a questo giro o “ci attrezziamo a fare gli Stati Uniti d’Europa o siamo morti”.
Renzi non ha paura di usare la parola e, anzi, la trasforma avvertimento: “Ma questa lista la volete fare si o no? Parliamo di tutto ma c’è una domanda secca: siete disponibili o no? La mia risposta e quella di Iv è si, noi ci siamo”. E aggiunge: “Siamo pronti a votare una lista con il logo Stati Uniti d’Europa ma se deciderete di stare con Azione che ha posto veti inspiegabili su di noi o con il Pd noi vi rispetteremo”.
Tocca a Magi tirare le fila, “fermando gli orologi” e offrendo agli interlocutori un “extra time” di pochi giorni – al massimo un paio di settimane – per capire cosa vogliono fare. Così si potrà verificare se la “non risposta” di oggi di Calenda è un no o un forse. E cosa faranno gli altri.