La premier con von der Leyen de Croo e Trudeau da Zelensky: “pace giusta con Putin si può avere solo con equilibrio forze”
Roma, 24 feb. (askanews) – “Che l’Italia, l’Europa e l’Occi- dente devono continuare ad essere al fianco di Kiev, perché difendere l’Ucraina non vuol dire amare la guerra, ma esattamente il contrario. Vuol dire allontanare la guerra, tutelare il nostro interesse nazionale e impedire che il sistema interna- zionale fondato sulle regole vada definitivamente in frantumi. Non conviene a nessuno, a noi europei per primi, un mondo nel quale vige il caos e non la forza del diritto”. Lo afferma la premier Giorgia Meloni, in arrivo a Kiev da presidente del G7 insieme alla presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen, al premier belga presidente di turno del Consiglio Ue Alexander De Croo e al premier canadese Justin Trudeau per incontrare il presidente ucraino Vlodomir Zelesnky a due anni dall’invasione russa dell’Ucraina.
“Quando il 24 febbraio di due an-ni fa la Russia ha invaso l’Ucraina – afferma Meloni intervistata da il Giornale- in molti hanno pensato che fossimo davanti ad un ‘cigno nero’ della storia, ovvero un evento del tutto imprevedibile. In realtà, l’invasione russa era la naturale e prevedibile conseguenza della visione neoimperialista di Putin, già manifestata da molti anni e su vari fronti. Ma due anni fa le ambizioni di Mosca si sono infrante contro un vero ‘cigno nero’: l’incredibile resi- stenza del popolo ucraino. Nei piani di Putin la guerra sarebbe dovuta durare pochissimo e, una volta capitolata l’Ucraina, l’attenzione si sarebbe rivolta ad altri Stati confinanti, non solo europei. Ciò non è successo. L’Ucraina non è capitolata in pochi giorni. Ha liberto gran parte del territorio occupato, ha reso inimmaginabile ogni ipotesi di invasione totale e ha inferto alla Russia perdite estremamente ingenti. Obiettivi strategici che la disinformazione russa cerca di nascondere”.
“Il desiderio di pace dei nostri cittadini – sottolinea ancora la presidente del Consiglio- è sacrosanto. Comprendo perfettamente. Ma ciò che sta accadendo in Ucraina non è qualcosa di lontano da noi nello spazio e nel tempo: è qualcosa di molto più vicino di quanto si possa credere. . La guerra in Ucraina ci riguarda tutti: e ci tocca da vicino. Molto di più di quello che si possa pensare. Non solo dal punto di vista umano, ma ancor di più da quello geo-politico e di sicurezza”.
“La fine della guerra e la costruzione di una pace giusta e duratura – assicura Meloni- sono i nostri obiettivi. Dobbiamo spendere ogni energia in questa direzione. Ma Putin può essere convinto a sedersi al tavolo dei negoziati solo se viene garantito l’equilibrio delle forze in campo. E questo può essere assicurato solo se l’Italia, l’Europa e l’Occidente continueranno ad aiutare l’Ucraina. Questo è un fattore decisivo. E sono orgogliosa del contributo che questo governo ha dato in Europa per raggiungere l’accordo in Consiglio europeo sul sostegno all’Ucraina per i prossimi quattro anni. Non era affatto scontato”.
Quanto al futuro prossimo dell’Ucraina, “noi crediamo nel futuro euroeo dell’Ucraina perché l’Ucraina è un pezzo d’Europa e come diceva Giovanni Paolo II il nostro continente per respirare, ha bisogno dei suoi due polmoni: quello occidentale e quello orientale. Il sostegno italiano al processo di adesione dell’Ucraina all’Unione europea non è mai mancato e siamo molto soddisfatti dei progressi che si stanno facendo in questa direzione”.