Nuovo appello al silenzio stampa per associati e candidati a presidenza

Roma, 22 feb. (askanews) – In un clima che resta teso, tra scontri interni e appelli al silenzio stampa, prosegue l’iter per l’elezione del presidente di Confindustria. Domani, a Torino, prendono il via le consultazioni dei saggi, Mariella Enoc, Andrea Moltrasio e Ilaria Vescovi. I tre sono chiamati a raccogliere le espressioni di consenso di un’ampia e rappresentativa platea di associati. Sullo sfondo resta il rebus delle alleanze tra i candidati in corsa per il dopo Bonomi. Al momento nessuno sembra voler cedere il passo, cercando accordi e convergenze, e il rischio di disperdere i voti si fa sempre più concreto.

Edoardo Garrone, forte di oltre il 20% del totale dei voti esercitabili nell’assemblea confederale, ha accesso di diritto alla “finale” del 4 aprile. In quella data si riunisce il Consiglio generale che designa, a scrutinio segreto e a maggioranza assoluta, il futuro presidente. L’ammissione degli altri tre candidati, Emanuele Orsini, Alberto Marenghi e Antonio Gozzi, è legata al livello di apprezzamento che i saggi rileveranno durante il loro ‘tour’ sul territorio. Entro la fine della prossima settimana – fanno sapere fonti vicine ad Orsini – anche l’imprenditore emiliano potrebbe certificare un supporto superiore al 20% dei voti assembleari. Scatterebbe così l’obbligo di sottoporlo, in ogni caso, al voto del consiglio generale.

In questi giorni i quattro candidati stanno incontrando le associazioni del sistema per illustrare i propri programmi. E, all’indomani di una riunione molto accesa del consiglio generale, da viale dell’Astronomia è arrivata una nuova lettera agli associati che ribadisce l’appello a mantenere il dibattito interno al sistema. “Richiamo l’esigenza, già evidenziata sabato scorso dalla lettera della Commissione di designazione, di evitare rifrazioni mediatiche – si legge nella lettera anticipata da Askanews – e di mantenere il dibattito all’interno del perimetro associativo, in puntuale aderenza a quanto previsto dalla normativa confederale”.

Intanto quello che continua a delinearsi, all’interno dell’associazione, è uno scontro tra le due anime di Confindustria. Una parte vuole un cambio di passo e auspica che il prossimo leader sia un rappresentante della grande impresa; l’altra ritiene che si possa proseguire con un presidente espressione di realtà imprenditoriali più piccole. Ai saggi spetta il difficile compito di trovare una sintesi. Da tradizione confindustriale i candidati portati al voto di designazione del consiglio generale sono sempre stati al massimo due. Lo statuto prevede, comunque, che possano essere “tre come numero massimo” fermo restando “un obiettivo di sintesi e di promozione della massima unitarietà possibile” da parte della commissione di designazione.

Dopo Torino i tre saggi faranno tappa a Bologna, il 24 febbraio, presso Confindustria Emilia-Romagna. Poi il 28 e 29 febbraio saranno a Roma nella sede di Confindustria. Il primo marzo a Milano presso Assolombarda e l’8 marzo, sempre a Milano, ma in Federchimica. Il 9 marzo sarà la volta di Padova in Confindustria Veneto Est. Il ‘tour’ nazionale si chiuderà l’11 marzo a Napoli.

Al termine delle consultazioni, Enoc, Moltrasio e Vescovi dovranno redigere una relazione finale di sintesi delle valutazioni raccolte sui candidati. I saggi individueranno i nominativi dei candidati che saranno chiamati ad ufficializzare l’accettazione della candidatura e ad illustrare il proprio programma in occasione del consiglio generale del 21 marzo.

Mlp

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