Oppure spopolando la regione, ma non credo che si possa fare
Milano, 21 feb. (askanews) – “Bisogna distinguere quello che si fa per evitare di inquinare da quella che è la situazione geomorfologica: noi abbiamo una quantità di sostanze inquinanti che immettiamo in atmosfera che è di gran lunga al di sotto dei parametri voluti dall’Europa”, ma “se poi qui l’aria in certi periodi dell’anno non circola per via della condizione della nostra pianura padana, circondata da Alpi e Appennini e dove di vento non ce n’è mai, è un dato di fatto da cui non possiamo prescindere”. Lo ha sottolineato il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, a proposito della bassa qualità dell’aria nel territorio lombardo.
“Noi potremmo continuare a migliorare, se voi guardate i parametri sono in continuo miglioramento, però è chiaro che se non piove e non c’è vento la situazione non può essere in nessun modo risolta se non spopolando la regione o chiudendo la regione, ma credo che non si possa fare” ha aggiunto a margine della riunione del tavolo tecnico Lombardia-Svizzera.
Quanto all’ipotesi di favorire lo smart working per ridurre le emissioni legate alla mobilità dei lavoratori Fontana ha osservato che l’inquinamento atmosferio non è legato in modo determinante ai mezzi di trasporto: “In realtà i problemi sono altri. Se pensate che a Milano ci sono ancora 890 impianti di riscaldamento che funzionano a gasolio, forse vi potete dare una risposta. Se pensate che ci sono ancora in Lombardia impianti di riscaldamento a legna, forse vi potete dare una risposta. È un insieme di cose che vanno esaminate ed affrontate” ha continuato.
In ogni caso, secondo il presidente lombardo, “continuare a sottolineare questi problemi non può che creare ulteriore panico nei nostri cittadini”.