11 positività anche nel 2023. Audizione generale Nas in Comagri
Roma, 19 feb. (askanews) – 509 le aziende controllate fino a venerdì scorso tra quelle che commerciano in prodotti asiatici di importazione, all’ingrosso, al dettaglio e nel settore della ristorazione, gestite da cittadini stranieri. 259 le irregolarità riscontrate, 26 i segnalati alla autorità giudiziaria, 42 le sanzioni penali comminate e 408 quelle amministrative. Chiuse 27 attività e sequestrati oltre 5.000 chili di carne suina: in totale sono state 10 le tonnellate di alimenti sequestrate per carenze igienico-sanitarie. E’ stata riscontrata anche la presenza di carne suina in stick di alimenti descritti in italiano come vegetali. In 19 di questi alimenti è stata confemata la presenza del marker della Psa, la peste suina africana. E altre 11 positività sono state individuate dalle Asl a fine 2023.
E’ quanto ha riferito, in audizione in Commissione agricoltura alla Camera, il comandante dei Carabinieri per la tutela della salute, Generale Raffaele Covetti in merito ai controlli relativi alla diffusione della Psa, la Peste suina africana. Il bilancio riguarda una campagna nazionale di controlli su alimenti e prodotti etnici ancora in corso e che durerà per l’intero mese di marzo, pianificata a seguito del riscontro di alcuni casi di positività riscontrati nella zona campana. Le verifiche e i controlli sono stati eseguiti dai carabinieri del Nas per lo più insieme alle Asl di riferimento. Il generale Covetti ha precisato anche che i Nas sono ancora in attesa di verifiche su serie campioni sequestrati, visto che la campagna di controlli è “ancora nella fase esecutiva e non abbiamo al momento tutti i risultati definitivi delle analisi sui campioni presentati finora”.
Per quanto riguarda la diffusione dei prodotti sequestrati dai Nas, sono stati sequestrati “da Udine a Catanzaro e sono stati rinvenuti sull’intero territorio nazionale”.
“Non sappiamo se questa sia una delle porte di ingresso della diffusione della Psa – ha aggiunto il generale – non è nostro compito, ma sono prodotti falsamente etichettati e potenzialmente dannosi per la salute dei cittadini. A mio avviso questi prodotti non dovrebbero entrare in Italia e neanche in Ue. Sono in atto verifiche da parte del ministero per accertare se è possibile che avvenga la trasmissione della malattia da questi stick, ovvero che la Psa possa passare dai rifiuti ai cinghiali”.
Il generale ha anche ricordato che in Italia “la filiera delle carni e delle carni suine in particolare è oggetto di controlli sistematici nell’ambito delle attività pianificate dal Ministero. Obiettivi sono gli allevamenti, i mangimifici, le industrie di macellazione e trasformazione e le strutture di vendita all’ingrosso e al dettaglio”.